Le elezioni generali anticipate tenutesi il 26 giugno 2016 in Spagna, hanno prodotto un risultato complicato, che renderà difficile formare – come successo a dicembre – un nuovo governo.
Uno dei risultati di queste elezioni è stata la perdita di voti da parte della sinistra anti-austerity, mentre ha avuto un buon risultato il Partito Popolare, forza politica conservatrice già al potere da 4 anni con Mariano Rajoy.
Fra i risultati meno discussi in queste ore, lontano dai riflettori, c’è il successo del Partito Animalista spagnolo. Il PACMA (Partido Animalista Contra el Maltrato Animal), letteralmente “partito animalista contro il maltrattamento degli animali”, ha ottenuto 284.820 voti, l’1,2% dei consensi. Alle passate elezioni aveva ottenuto 80.000 voti in meno, piazzandosi al 0,9% dei voti.
Questa forza politica è particolarmente attiva in Spagna sul fronte della proibizione delle corridas, gli spettacoli in cui i tori vengono uccisi dopo un combattimento con il torero. Recentemente, grazie a una importante mobilitazione, è riuscita a far proibire le uccisioni di tori nel torneo del Toro de la Vega, in Castiglia.
Nonostante il PACMA abbia ottenuto più voti di forze politiche regionali come il Partito Nazionalista Basco (PNV), Bildu (sinistra basca) o Coalicion Canaria (un partito regionalista delle Isole Canarie), non avrà deputati in Parlamento, a differenza dei partiti sopra citati. Questo per via del sistema elettorale spagnolo, che premia i primi due partiti a livello provinciale.
Il PACMA ha commentato il buon risultato del voto affermando che si tratta di una crescita continua, che premia l’unico partito spagnolo che fa sua la bandiera dei diritti degli animali, un tema ignorato dalle altre forze politiche.