Euro 2016. Regola numero uno: cercare di respirare con il diaframma per proteggere il sistema cardiovascolare dai picchi di adrenalina. Secondo comandamento pensare positivo. Terzo relativizzare: “Non ci stiamo giocando casa e non stiamo per ricevere una diagnosi di malattia terminale. Stiamo solo guardando una partita di pallone“. Vincere piace a tutti, “ma non dobbiamo identificarci con i giocatori in campo“. A poche ore da Italia–Spagna a Parigi, partita chiave per determinare la permanenza degli azzurri agli Europei di calcio 2016, la psicologa e psicoterapeuta Paola Vinciguerra regala ai tifosi i suoi consigli per vincere lo stress. Una sorta di ‘manuale di sopravvivenza’ per arrivare ai 3 fischi finali senza rischiare la Salute, comunque vada. Fra i suggerimenti anche quello di “evitare sostanze eccitanti e snack troppo grassi“.
“Il primo consiglio che voglio dare, forse il più importante – spiega all’AdnKronos Salute l’esperta, presidente di Eurodap-Associazione europea disturbi da attacchi di panico – è di respirare con il diaframma: questo aiuta ad abbassare la carica di adrenalina e ossigena il cervello, che con la cattiva respirazione fa invece risparmiare anidride carbonica” aumentando il rilascio di ‘ormone dello stress’. E’ così che si producono “tensione, batticuore, chiusura della gola e tutti gli altri sintomi che causano il disagio” provocato dall’ansia da prestazione, anche ‘indiretta’. La psicologa, direttrice della Clinica dello stress a Roma, invita a una vera e propria “respirazione preparatoria: prendere aria attraverso il diaframma, pensare positivo, stare tranquilli sono consigli da mettere in pratica già prima del fischio d’inizio“.
Per arrivare armati di calma ‘zen’ all’appuntamento con i 90 minuti, al netto di eventuali tempi supplementari o ‘roulette’ dei rigori. La psicoterapeuta raccomanda inoltre di non farsi ingannare dai neuroni specchio: “Sono loro che si identificano con gli 11 in campo – precisa – Dobbiamo relativizzare, renderci conto che quanto avviene sul rettangolo verde è solo simbolicamente rappresentativo di noi, ma non è la nostra vita“. Per impedire allo stress di prendere il sopravvento è perciò “fondamentale che evitiamo di identificarci in prima persona con i giocatori“. E ancora: davanti alla televisione “cerchiamo di non fumarci un pacchetto di sigarette – ammonisce Vinciguerra – Ricordiamoci che la nicotina è un eccitante e va evitata come pure il caffè, il tè o l’alcol. Sostituiamoli con una camomilla o un’altra tisana fredda“, raccomanda l’esperta.
Vietato anche cedere alla fame nervosa e imbottirsi di snack grassi: “Sono preferibili 10-20 grammi di cioccolato fondente, che fra l’altro aiuteranno a tenere alto l’umore, e una manciata di mandorle rigeneranti. Così avremo qualcosa di sano da sgranocchiare per allenare le mandibole e scaricare lo stress attraverso la masticazione“. L’ultima raccomandazione della psicologa è di “organizzarsi una serata per il dopo-partita“. Da un lato permetterà di condividere con gli amici la gioia della vittoria o il dispiacere della sconfitta, in modo da “festeggiare o consolarsi in compagnia“. Dall’altro “aiuterà a spostare l’attenzione sulla vita vera, che continua anche quando il gioco finisce“.