Firenze, voragine lungarno: in azione robot subacqueo

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Prosegue l’azione di monitoraggio dell’Arno da parte dei ricercatori dell’Ateneo fiorentino dopo la voragine che si è aperta in lungarno Torrigiani lo scorso 25 maggio. Oggi, martedì 7 giugno, verrà impiegato il drone acquatico Marta (Marine robotic tool for archaeology), il robot autonomo subacqueo non filoguidato messo a punto dal team del Dipartimento di Ingegneria Industriale (Dief). ”Pur essendo stato sviluppato per ricerche di archeologia subacquea – spiega Benedetto Allotta, direttore del Dief – Marta è dotato di sensori acustici ed ottici che possono essere vantaggiosamente utilizzati in molti altri contesti di interesse come, ad esempio, la biologia, il monitoraggio ambientale e le indagini geo-morfologiche”. La telecamera di bordo consentirà di acquisire immagini se la visibilità sarà adeguata, mentre il sonar frontale di scoperta permetterà di raccogliere informazioni circa lo stato del fondale anche in situazioni di scarsa visibilità. ”L’utilizzo di droni acquatici, anche in team misti con droni aerei, apre la strada a buone pratiche di monitoraggio costante dei bacini fluviali a scopo di prevenzione. Questo – conclude Allotta – comporta un maggiore risparmio rispetto all’utilizzo di imbarcazioni con equipaggio”.

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