Le vaste pianure dell’Europa orientale continuano ad essere una fucina temporalesca. Difatti una latente circolazione depressionaria, ormai evoluta in una “Upper Level Low”, che nei giorni scorsi ha apportato condizioni di forte instabilità atmosferica su gran parte dei paesi dell’Europa orientale, favorendo lo sviluppo di temporali diffusi, a tratti anche violenti tra la Romania, la Moldavia, l’Ucraina, la Bielorussia e l’ovest della Russia europea, tende gradualmente ad evolvere verso latitudini più meridionali, spingendosi sul mar Nero col proprio centro di massa. Questo vortice depressionario, pur essendo molto “lasco” nei bassi strati, contrapponendosi all’imponente promontorio anticiclonico di blocco persistente da molti giorni sulla Russia europea, ha prodotto un modesto “gradiente barico orizzontale” fra il Kazakistan occidentale, il sud della Russia europea e l’Ucraina orientale, favorendo l’attivazione di una tesa ventilazione da E-SE ed Est, che dalle calde steppe dell’Uzbekistan occidentale e del Kazakistan si muove verso il sud della Russia europea, tendendo a piegare più verso SE all’altezza dell’Ucraina orientale.
Nei giorni scorsi, la persistenza di questa circolazione depressionaria, ben strutturata nella media troposfera, ha continuato ad esacerbare l’instabilità “termoconvettiva” in gran parte dell’Europa orientale, favorendo lo sviluppo di intensi temporali che danno luogo a forti acquazzoni e alle volte persino a grandinate e occasionali fenomeni vorticosi (trombe d’aria e piccoli tornado). Il notevole “shear” del vento in quota e la presenza di elevati valori di vorticità positiva nella media troposfera hanno impresso una notevole vorticità a molte di queste nubi temporalesche (quelle più alte) che si sono trasformate in autentiche “supercelle temporalesche”, con tanto di rotazione interna (“mesociclone”), specialmente quelle osservate nella giornata di ieri in diversi Oblast’ ucraini.
La presenza di una circolazione atmosferica piuttosto “lasca”, nei medi e bassi strati, sommato all’inasprimento del “gradiente termico verticale” (forti differenze termiche fra bassi e alti strati della troposfera), acuito dal maggior apporto di calore fornito proprio dall’intenso soleggia mento di fine Giugno, sono tutti elementi che stanno fornendo gli ingredienti ideali per lo scoppio di moti convettivi piuttosto intensi, capaci di alimentare lo sviluppo di grosse “Cellule temporalesche termoconvettive”, caratterizzate da forti “updrafts“, che esacerberanno le manifestazioni temporalesche, dando la stura a fenomeni di moderata o forte intensità.
Questo maggior apporto di calore, indotto dalla graduale intensificazione dell’insolazione diurna che surriscalda per bene le vaste aree continentali dell’est Europa, ha destabilizzato la colonna d’aria sovrastante, per l’inasprimento del “gradiente termico verticale” (fra l’aria sempre più mite nei bassi strati e l’aria più fredda che scorre alle quote superiori della troposfera), alimentando lo sviluppo di moti convettivi (correnti ascensionali che dal suolo tendono a propagarsi verso la media e alta troposfera) più marcati, identificati nella genesi di addensamenti cumuliformi, piuttosto sviluppati in altezza, nelle ore centrali del giorno, specie se in presenza di importanti “gradienti termici verticali”, che vengono poi inaspriti dall’isolamento nei bassi strati di un “cuscino d’aria calda e umida” (come avviene in estate sulla pianura Padana dove lo strato caldo umido preesistente al suolo rappresenta il carburante che mette in moto i temibili temporali padani).
In questi giorni, osservando le moviole satellitari, si è osservata la formazione di nubi cumuliformi (per lo più cumuli, congesti e cumulonembi), ad evoluzione diurna, sempre più pronunciate fra i bassopiani polacchi e le più vaste pianure di Ucraina, Bielorussia e Russia europea, dove l’attività “termoconvettiva”, ha scatenato temporali davvero terribili, conditi da locali fenomeni grandinigeni. La formazione di questi imponenti addensamenti cumuliformi, ad evoluzione diurna, è stata supportata dalla presenza della “Upper Level Low”, nell’alta troposfera, da giorni incastrato fra l’Ucraina centrale e la penisola di Crimea.
Tale vortice depressionario chiuso in quota, evoluto in una “Upper Level Low”, presentava delle sacche di aria fredda attorno l’ambiente circostante, ben evidenziate alla quota di 500 hpa (5200 metri) nella libera troposfera. Queste masse di aria fredda, che s’invorticavano nella media troposfera attorno il minimo depressionario, ben definito in quota, in questi giorni, scorrendo sopra l’aria decisamente più calda e molto umida preesistente nei bassi strati, hanno incentivato la genesi di una consistente attività convettiva durante le ore più calde del giorno, per il sensibile rafforzamento del “gradiente termico verticale” fra media e bassa troposfera.
I moti convettivi, scoppiati all’improvviso fra la tarda mattinata e il primo pomeriggio, hanno dato i natali a diffuse “Cellule temporalesche” che hanno dato la stura a piogge, rovesci e acquazzoni distribuiti in modo sparso ed irregolare sul territorio.
Pur trattandosi di fenomeni ben localizzati, e diffusi in maniera disomogenea su una vastissima area geografica, sono stati in grado di apportare significativi apporti pluviometrici, se si pensa che in diverse località dell’Ucraina centrale e orientale, nell’ultima settimana, si sono registrati accumuli di oltre i 50-70 mm.
Tra oggi, la giornata di domani e venerdì i resti di questa “Upper Level Low”, in fase di definitivo colmamento, muovendosi in direzione del mar Nero continueranno ad attivare una intensa instabilità “termoconvettiva”, fra Ucraina, Russia meridionale, Georgia e altopiano Anatolico, con il conseguente sviluppo di temporali, più o meno intensi fra i bassopiani dell’Ucraina centro-orientale, la Russia europea meridionale e la Georgia.
Ma temporali molto intensi, soprattutto nel pomeriggio di domani, nasceranno anche sull’altopiano interno della Turchia, dove vedremo la formazione di numerose “Cellule temporalesche” che potranno trasformarsi in veri e propri “Clusters temporalesche”.
Le mappe relative agli indici temporaleschi sono molto chiare, tanto che nel pomeriggio di domani si potranno raggiungere valori davvero elevati fra il nord della Turchia, il sud della Russia europea e l’est dell’Ucraina. La forte attività convettiva, anche in questo caso, verrà innescata dalle infiltrazioni di aria più fredda, nella media troposfera, legate all’“Upper Level Low”. Queste infiltrazioni di aria fredda in quota in stabilizzeranno le masse d’aria su dette regioni favorendo, nelle ore pomeridiane e serali, l’innesco di forti moti ascensionali che andranno a costruire imponenti annuvolamenti cumuliformi (nubi torreggianti a sviluppo verticale) pronti a dare la stura a piogge, rovesci e temporali, localmente anche di moderata o forte intensità. I temporali che si svilupperanno durante le ore centrali del giorno verranno, a loro volta, alimentati dalla presenza di masse d’aria più calde, nei bassi strati, che incentiveranno ulteriormente l’attività convettiva (incrementando lo sviluppo delle famose “termiche”).
Ma molti temporali e probabili “supercelle temporalesche” nei prossimi giorni si potranno vedere sulla Russia sud-orientale, la regione meridionale degli Urali e parte del bassopiano della Siberia occidentale, per l’isolamento di un “CUT-OFF”, ormai alla deriva verso il confine con il Kazakistan settentrionale. Questa circolazione depressionaria in quota, con un nocciolo di aria fredda nella media troposfera, contribuirà ad esaltare il “gradiente termico verticale”, favorendo la formazione di moti convettivi piuttosto intensi che agevoleranno la formazione di tanti temporali a carattere sparso.