Ancora un premio da Google al gruppo di ricerca del dipartimento di Informatica dell’Università di Pisa guidato dal professor Paolo Ferragina, che ormai da molti anni ha in attivo una collaborazione scientifica con l’azienda americana. Il progetto premiato si chiama “From Brotli to personalized data compression” ed è incentrato su Brotli, un innovativo formato di compressione sviluppato da Google per ottimizzare la navigazione web, aumentando la compressione dei dati e riducendo i tempi di trasmissione e decompressione all’interno del browser.
“Siamo molto soddisfatti di questo nuovo riconoscimento che Google ha attribuito alle nostre ricerche, questa volta nel contesto dell’Information Theory e della Data Compression – ha commentato Paolo Ferragina. “Si tratta di studi portati avanti da più di 15 anni e che, dopo un’inevitabile fase speculativa che ha generato diverse pubblicazioni su importanti conferenze e riviste internazionali dell’Informatica teorica, stanno trovando interessanti applicazioni, quali appunto quelle su cui lavoreremo insieme ai ricercatori di Google. Mi aspetto anche, come spesso accade in collaborazioni industriali prestigiose, che questa ricerca possa individuare nuovi e più avvincenti problemi teorici da investigare nel futuro”.
La collaborazione del gruppo di ricerca del professor Ferragina con Google va avanti dal 2010 grazie a due Faculty Award che avevano premiato (negli anni 2010 e 2013) i risultati ottenuti in un altro campo di indagine, ossia quello dell’annotazione semantica di testi e sue applicazioni ai motori di ricerca. Questa collaborazione ha portato già ad altri risultati scientifici quali la realizzazione dell’annotatore per testi TagMe, che ha servito circa 400 milioni di query in questi sei anni di attività, e dell’annotatore semantico per interrogazioni ai motori di ricerca SMAPH, che ha vinto il primo premio dell’ERD Challenge Query Track (istituito dalla conferenza ACM SIGIR 2014), sviluppato in collaborazione con ricercatori Google e del gruppo del professor Hinrich Schutze dell’eUniversità di Monaco.
“La soddisfazione per questo riconoscimento è doppia perché esso va a consolidare ed espandere il rapporto di ricerca con Google interessando ora un altro ambito di indagine diverso dal precedente e sottolineando così l’eccellenza della ricerca algoritmica pisana sulla memorizzazione compressa, l’indicizzazione, e la ricerca su un ampio spettro di big data (testi, grafi, raw data) – aggiunge Ferragina – Tale collaborazione ha favorito in questi anni anche scambi di dottorandi, alcuni dei quali hanno ricevuto offerte di lavoro da Google, dimostrando così la qualità non soltanto delle nostre ricerche ma anche della nostra formazione dottorale in Informatica. Spero che questo nuovo ambito di indagine incrementerà le opportunità per i nostri giovani ricercatori”.