Con l’arrivo del “Monsone da Sud” in Cina tornano, puntuali come un orologio svizzero, le alluvioni. Negli ultimi giorni buona parte delle province meridionali della Cina sono state flagellate da forti precipitazioni di carattere torrenziale che hanno ingrossato sensibilmente i vari corsi d’acqua, molti dei quali sono straripati, causando una nuova drammatica alluvione. L’urbanizzazione selvaggia, con la nascita di nuove città in prossimità dei grandi bacini fluviali, e la costante cementificazione del suolo rappresentano solo alcune delle cause che esacerbano il ripetersi, ogni estate, di questi gravi eventi alluvionali su buona parte del territorio cinese.

Oltre alle piogge torrenziali e ai forti temporali nella giornata di ieri un devastante tornado, probabilmente di classe “EF3” o “EF4” della nuova scala “Fujita”, ha letteralmente devastato alcune aree della provincia dello Jiangsu, lungo la Cina orientale, radendo al suolo interi villaggi. La furia del vortice, associato molto probabilmente ad un grosso temporale di natura “supercellulare”, avrebbe distrutto decine di abitazioni, cagionando la morte di diverse persone.
Ma temporali ed eventi vorticosi di tale potenza nell’est della Cina non sono certo una novità, anche se è molto raro osservare lo sviluppo di un tornado di tale grandezza, se non in particolari condizioni di fortissima instabilità atmosferica, con i parametri termodinamici (“Cape”) praticamente su valori a fondoscala. Del resto nelle pianure orientali della Cina in estate si possono toccare valori di instabilità latente elevatissimi, con il “Cape” (energia potenziale disponibile alla convezione) che raggiunge localmente i 6000 J/kg.
Un valore incredibilmente notevole, con valori termici elevati (sopra i +30°C +32°C) e umidità relativa superiore all’85-90 % che mettono su l’ambiente ideale per lo sviluppo di temporali di estrema potenza, con “updrafts” violentissimi capaci di sfondare in stratosfera nel giro di pochissimo tempo. Poi l’azione del “getto polare” in quota fa il resto del lavoro esaltando ulteriormente la convenzione, dato l’effetto “vuoto” prodotto dai massimi di velocità del “getto” in quota.
Quest’ultimi costringono le masse d’aria in ascesa, per l’ingente “gradiente termico”, a spingersi fino al limite superiore della troposfera, al confine con la stratosfera, per colmare tale effetto “vuoto”. Non esiste al mondo un luogo migliore in grado di fornire l’enorme mole di carburante necessario per la genesi di queste imponenti strutture temporalesche. Proprio in questo periodo dell’anno in vaste aree della Cina meridionale e orientale le precipitazioni possono assumere carattere torrenziale lungo il cosiddetto “Mei-yu”.
Si tratta di un esteso fronte che si realizza ogni anno fra la Cina meridionale e la Cina orientale e che segna la confluenza fra il flusso degli umidi venti meridionali, legati al “Monsone di SE” che risale dal mar Cinese Meridionale, e quelli un po’ più temperati e molto secchi che dall’entroterra montuoso della Cina centrale si spingono verso le coste orientali.
Lungo la linea di convergenza fra la ventilazione molto umida meridionale del “Monsone” e quella più fresca e secca in uscita dall’entroterra cinese, conosciuta dai cinesi come “front Mei-yu”, si vengono a realizzare intense correnti ascensionali che agevolano lo sviluppo di potenti sistemi temporaleschi, capaci di scaricare un ingente quantitativo di pioggia su aree particolarmente vaste.
Ciò spiega anche perché l’estate in molte aree della Cina meridionale e orientale sia la stagione più piovosa, caratterizzata da frequenti eventi alluvionali e inondazioni. Basti pensare che a Pechino la media mensile delle piogge in Luglio e Agosto si aggira, rispettivamente, in 175, 6 mm e 182, 2 mm, mentre la media di Gennaio è di soli 2,6 mm. La parte anteriore del “Mei-yu” può divenire stazionarie per settimane nel mese di Maggio e Giugno nelle vicinanze del bacino dello Yangtze, causando su quest’area giorni di pioggia e violenti temporali.
Quest’anno inoltre pare che le piogge causate dall’innalzamento verso nord del “Mei-yu” siano state fra le più abbondanti degli ultimi 40 anni in molte regioni del sud della Cina. Purtroppo le forti piogge e i temporali proseguiranno a martellare la Cina meridionale e orientale anche nelle prossime settimane, con il graduale avanzamento verso nord del “front Mei-yu” che dovrebbe arrecare piogge di carattere torrenziale pure nell’area di Shanghai.