Nella speranza che le mani dei soliti piromani non rendano il tutto ancora più insopportabile le nostre regioni meridionali, in modo particolare la Sicilia, cominciano a prepararsi a fare i conti con la prima intensa ondata di caldo della stagione (potrebbe essere pure la più intensa della stagione). In queste ore le immagini del satellite visibile evidenziano il flusso d’aria molto calda e secca, d’estrazione sub-tropicale continentale, che dall’entroterra desertico algerino, dopo aver scavalcato la catena montuosa dell’Atlante, si comincia a gettare sopra le ancora miti acque del Mediterraneo, accompagnandosi con una piccola nube di polvere e pulviscolo desertico ormai ben evidente a sud della Sardegna. Fra poco più di 36-48 ore ci toccherà sopportare la “canicola nord-africana”, soprattutto tra Sicilia, Calabria, Basilicata e pianure pugliesi, dove la calura eccederà la soglia d’attenzione nelle ore centrali del giorno. In particolare sulle coste tirreniche della Sicilia, dove si potranno sfondare i +40°C +41°C all’ombra per la risalita di una lingua di aria molto calda che verrà aspirata dall’affondo di una saccatura colma di aria fredda polare marittima fino al cuore del Portogallo e della Spagna.
La discesa di questa onda ciclonica, fino al tratto di oceano antistante le coste settentrionali del Marocco, determinerà più ad est un richiamo di calde e secche correnti sub-tropicali continentali in quota, d’estrazione nord-africana, che dall’entroterra algerino si muoveranno verso il basso Mediterraneo, raggiungendo la Sicilia e l’Italia meridionale, con la sorprendente isoterma di +28°C a 850 hpa che arriverà fin sulla Sicilia, infuocando le aree interne dell‘isola. L’onda di calore d’estrazione algerina penetrerà con una componente più da Sud, dato che l’anticiclone “libico-algerino” distenderà il proprio baricentro in direzione dello Ionio.
Per tale motivo questa nuova avvezione calda, figlia di un richiamo pre-frontale, durerà fino alla giornata di domenica, insistendo fra Sicilia, Calabria e Puglia, fino al pomeriggio/sera di sabato. La fase clou di questa ondata di calore si avvertirà proprio fra le giornate di domani e venerdì 17 Giugno, allorquando la Sicilia e l’estremo sud peninsulare (Calabria, Basilicata e Puglia) verranno investiti da un “torrido” flusso da S-SO che trasporterà masse d’aria molto calde, secche e polverose che dall’entroterra desertico algerino si spingeranno fino alla Tunisia e al basso Mediterraneo centrale, con isoterme molto elevate in quota, nella libera atmosfera.
Basti pensare che alla quota di 850 hpa arriveranno isoterme di oltre i +26°C +27°C che arroventeranno l’aria nei medi e bassi strati, creando la cosiddetta “canicola”, con cieli velati dal pulviscolo desertico trascinato dai venti sud-occidentali in quota. Fra la giornata di venerdì e quella di sabato lo spostamento verso levante della saccatura in quota (cavo d’onda) favorirà l’avvento nei bassi strati di una ventilazione occidentale che tenderà a surriscaldare ulteriormente l’aria sulla Sicilia settentrionale prima e orientale dopo, per l’effetto “favonico” esercitato dai rilievi interni dell’isola.
Difatti, dopo aver attraversato tutto l’entroterra isolano, raccogliendo strati d’aria molto calda (per insolazione diurna), la ventilazione occidentale tenderà a ridiscendere sulla costa messinese, la piana di Catania, il siracusano e il ragusano, ulteriormente arroventata, a causa anche della “compressione adiabatica” indotta dalla componente discendente costretta a scendere dai rilievi interni isolani verso il mar Ionio. Tale fattore con l’insorgenza dei venti di terra, che dovrebbero inibire le mitigatrici e più umide brezze di mare dai quadranti orientali, contribuirà a far schizzare i valori termici oltre il muro dei +37°C +38°C, con picchi estremi di oltre i +40°C +42°C sulle zone più interne del catanese e siracusano, specie nell’area della piana di Catania e la zona attorno Catenanuova.
Quest’ultima località molto celebre in Europa per i +48.5°C stabiliti nella storica ondata di calore dell’Agosto 1999, quando l‘isoterma di +30°C a 850 hpa riuscì a raggiungere la Sicilia. Tuttora quei +48.5°C rappresentano la temperatura massima più alta registrata in Europa da una stazione che si può considerare a norma WMO. Ma temperature molto elevate per la stagione, con picchi fino a +37°C +38°C, favoriti dall’arrivo dei venti sud-occidentali di caduta dalle aree interne, si raggiungeranno anche nelle località della Calabria ionica e nelle zone interne della Puglia centro-meridionale.
Andrà meglio solo sulle città di mare e sulle zone costiere dove le brezze e i venti termici attenueranno in modo anche significativo gli effetti della calura, salvo temporanee impennate termiche indotte da improvvise rotazioni del vento (vento da terra). Le brezze avranno il merito di attutire l’ondata di calore, tanto da creare notevolissimi divari barici con le località del vicino entroterra, letteralmente “arroventate” dal sole.
Il gran caldo insisterà fino alla giornata di venerdì, poi dalla serata successiva, con l’ingresso delle più temperate correnti oceaniche che si faranno strada con l’ingresso dei venti di ponente e maestrale, le temperature cominceranno gradualmente a calare, mentre l’aria molto calda d’estrazione sub-tropicale sarà costretta ad allontanarsi verso il basso Mediterraneo, ripiegando verso lo Ionio e la costa libica. L’abbassamento si concretizzerà non prima di domenica quando cominceranno a penetrare le prime masse d’aria umide e temperate d’estrazione oceanica. Purtroppo queste condizioni meteorologiche estreme, assieme al soffio di una sostenuta ventilazione sciroccale nei bassi strati, potranno favorire lo sviluppo di vasti incendi sulle aree montane e collinari della Sicilia tirrenica.