Onde gravitazionali: ecco come cambierà adesso l’immagine del cosmo

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Stiamo aprendo un nuovo capitolo della fisica“, ha dichiarato in un’intervista rilasciata all’ANSA uno dei protagonisti della scoperta, Fulvio Ricci, che coordina la collaborazione Virgo dello European Gravitational Observatory (Ego) fondato e finanziato da Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e Consiglio nazionale delle ricerche francese (Cnrs). “Siamo entrati nell’astronomia gravitazionale, la nuova disciplina nata da astronomia e fisica fondamentale“, ha aggiunto. Per Ricci “questo secondo evento e’ una conferma, e’ un fatto, e siamo certi che su questa strada osserveremo altri eventi, con la possibilita’ di portare avanti uno studio piu’ dettagliato“.

Abbiamo fatto una mappa del cielo che abbiamo passato agli astronomi” ha aggiunto. E’ una mappa non definitiva perche’ comprende “eventi che interpretiamo come rumore“, ma e’ un primo strumento che gli astronomi possono utilizzare per puntare i telescopi nella zona del cielo indicata dai segnali rilevati. “Possiamo dire con certezza che il primo evento non e’ stato frutto del caso” e che “siamo in grado di fare astronomia con un sistema diverso e di studiare la fisica dei buchi neri“.

Le decine di segnali rilevate nell’arco di un anno, ha aggiunto Ricci, permettono agli astronomi di “capire come nascono i buchi neri, in che tempi, e quanta massa del nostro universo e’ racchiusa in essi; ci danno informazioni sui processi di formazione stellare e sulla struttura dell’universo“. Grazie alla nuova astronomia, ha spiegato, “potremo provare a fare ulteriori verifiche dei modelli di fisica costruiti sulla relativita’ di Einstein, per capire quanto e’ ancora valida ed eventualmente riuscire ad andare oltre“.

Oggi – ha osservato infine – gravita’ e meccanica quantistica non si parlano, ma potremmo sperare di riuscire a guidare sviluppo di modelli che consentano alle due teorie di trovare un punto incontro. E’ un obiettivo difficile e complesso, ma stiamo aprendo una finestra sul comportamento della materia in condizioni estreme“.

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