Ostelli online: in Italia crescita superiore al trend mondiale

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In Italia boom degli ostelli che hanno scelto il mercato online per ampliare il proprio bacino d’utenza. Tanto che per Hostelworld, leader mondiale del settore, si è registrata una crescita del 100% nel corso degli ultimi 3 anni, passando dalla gestione di 150 profili di altrettanti ostelli nel corso del 2012, ai 300 a conclusione del 2015. E una sensibile crescita di nuovi ostelli online si sta registrando anche nell’anno in corso. Merito dei tanti turisti che scelgono queste particolari strutture ricettive, e non solo italiani su Italia, ma anche e soprattutto turisti esteri che scelgono il Bel Paese e gli ostelli italiani per soggiornare sfruttando la più comoda e rapida prenotazione via web. In questo caso la crescita su base annua delle prenotazioni dall’estero si assesta su una media del 17,5%. E gli ostelli maggiormente prenotati sono: Hostel California e  Ostello Bello a Milano, Ostello We_Bologna e Il Castello a Bologna, e Hostel Pisa a Pisa. Segno che le grandi città e quelle d’arte rimangono i poli attrattivi per eccellenza.

Questi dati sono parte di una più ampia ricerca commissionata da  Hostelworld punto di riferimento per i backpackers under 35, ed eseguita da “Phocuswright”, società americana indipendente che si occupa di ricerche di mercato proprio nel settore viaggi. Come anticipato, l’industria degli ostelli ha ottenuto una robusta crescita, principalmente grazie ai viaggiatori Millennial (18-35 anni) i quali spendono maggiormente in viaggi lunghi, con l’obiettivo di scoprire i diversi angoli del mondo. Questo trend ha rivoluzionato il settore alberghiero e l’industria viaggi nel suo complesso.

L’ostello va quindi incontro a un processo di trasformazione con l’intenzione di acquisire una fetta più grande all’interno del settore alberghiero mondiale. Camere private e ostelli sempre più curati stanno diventando uno standard in questo settore, tanto che 9 ostelli su 10 hanno camere private, a dispetto dell’immaginario collettivo che vede gli ostelli offrire solo camerate. A livello globale le aree con crescita maggiore per numero di prenotazioni da parte dei viaggiatori Millenial sono il Sud Est Asiatico (13%), seguito da Medio Oriente (11%), Europa dell’Est (11%) e Nord Asia guidato dalla Cina (10%).

Ecco il Millennial degli ostelli

Più del 70% dei posti letto negli ostelli sono prenotati da Millennial, 15% dei quali hanno usato un ostello negli ultimi 12 mesi. L’ 86% dei Millenial intervistati ha riferito “Nella mia vita ho in programma di viaggiare e scoprire il mondo il più possibile” mentre l’87% ha riportato “Considero il viaggio una parte importantissima della mia vita”. Lo studio dimostra anche che chi usa gli ostelli tende a viaggiare maggiormente e tende ad effettuare più viaggi all’estero. Nei paesi più sviluppati, più dell’ 80% di chi ha soggiornato in un ostello è stato all’estero, con Cina e Sud Korea non molto distanti. Chi soggiorna in un ostello ha una spiccata propensione a socializzare. In molti viaggiano da soli ma sono alla ricerca costante di connessioni sociali nei luoghi visitati. In effetti, l’emergere di questo nuovo profilo di viaggiatore e la creazione di strutture sempre più adeguate per soddisfarli hanno permesso di ricreare un nuovo mercato e stimolare la domanda di viaggio. Il viaggiatore Millenial pur disponendo di reddito e possibilità economiche minori rispetto al viaggatore medio, tende a spendere in maniera abbastanza simile in valore assoluto. Uno su quattro prenota usando lo smartphone, mentre il 93% dichiara di usarlo per pianificare il viaggio. Turisti, quindi, sempre più digital, tanto che gli stessi ostelli si sono adeguati ai bisogni crescenti dei Millennial e offrono servizi come WiFi, cibo e bevande, pulizia di camere giornaliera, eventi, affitto biciclette, librerie e centri media, al pari di un albergo.

L’opportunità di mercato per gli ostelli

Come anticipato, gli ostelli hanno iniziato un processo di trasformazione nel settore alberghiero, e molti viaggiatori sono attratti da questo tipo di alloggio. L’industria degli ostelli si attesta a $5.2 miliardi di fatturato di media su base annua con una stima di crescita tra il 7 e l’8% annua. Chi soggiorna in ostello reputa prezzo basso (44%), centralità dell’alloggio (44%), combinazione costo-qualità (43%) e opportunità d’incontro con altri viaggiatori (31%) le ragioni primarie nella scelta dell’ostello.

In termini di fatturato i primi posti sono detenuti da Sud e Sud Est Asiatico (13%), seguito da Europa dell’Est (11%), e Nord Asia – guidato dalla Cina (10%). I canali online di prenotazione sono responsabili per 2/3 dell’intero fatturato del 2014 nel mondo delle prenotazioni di alloggi in ostelli (comparato con meno del 40% del fatturato provenienti da prenotazioni d’hotel nel mondo). Gran parte delle prenotazioni è generata da OTA (Online Travel Agents) website (70%) il rimanente direttamente dai siti ufficiali delle medesime strutture.

E’ davvero incredibile quanto l’industria degli ostelli si sia evoluta nel corso degli ultimi 5 anni – dice Feargal Mooney, CEO di Hostelworld -. Oggi abbiamo ostelli di classe che offrono un bilanciamento perfetto tra privacy, servizi e interazione sociale. I Millenial in viaggio sono gli ospiti perfetti degli ostelli, in quanto hanno voglia di scoprire il mondo il più possibile. E questa tipologia di strutture sono perfette per il loro obiettivo: immergendosi in esperienze avventurose grazie a un incredibile rapporto qualità-prezzo”.

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