Pantelleria in fiamme… Ma il parco si farà!

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Ecco cosa ci scrive Alberto Fazio, un socio del Ramarro Sicilia che a Pantelleria trascorre molti mesi all’anno. Per inciso anche il suo piccolissimo dammuso è stato vandalizzato, senza essere saccheggiato, a pochi giorni dall’incendio. Intimidazione?

Ma il parco si farà. L’enormità del delitto perpetrato seppellisce ogni remora. Il decreto istitutivo è alla firma del ministro e nulla potrà impedirne l’istituzione. Montagna grande, monte Gibele, Sibà, cuddia Attalora, Balata dei Turchi, Martingana, Serraglia…..sono nomi che evocano incantati luoghi sospesi fra il mito e la realtà. La corona dei pini “zappini” che inghirlanda le cime, i pini d’Aleppo sulle coste scoscese, i lecci umidi e ombrosi, i “balluti” (dall’arabo balut) che fornivano il legno duro per gli aratri, gli attrezzi agricoli e per la marineria, materie prime preziose nei secoli della lunga storia dell’isola, le eriche arboree, che fornivano la preziosa radica da pipe esportata a Napoli con i motovelieri carichi fino a traboccare, i boschi muscosi di corbezzoli, i contorti lentischi striscianti, le cui piccole bacche rosse davano l’olio che illuminava le notti dei dammusi, i rosmarini reptanti, gli ilatri, gli olivastri….il mare di “rusedda”, i funghi di ogni specie del sottobosco, fino ai favolosi vigneti dello zibibo….. Seicento ettari. Da molti punti distanti fra loro e studiati in base ad uno scirocco che sta per girare a maestrale, all’imbrunire, quando gli aerei antincendio non volano, Mani criminali con menti diabolicamente ottuse, mostruosamente consapevoli e determinate, mosse da un miscuglio di bruta ignoranza e motivazioni miserabili quanto infami, appiccano il fuoco. Per tre lunghi giorni l’Eden diviene Inferno..

Ma Sotto la cenere le radici vive, con le gemme di riserva, aspettano le prossime piogge per fare esplodere in freschi polloni rigenerati. Milioni di semi dispersi delle pinete sono pronti a germogliare ad ogni goccia d’acqua caduta dal cielo. La flora prodigiosa dell’isola è pronta a reintegrarsi per proteggere e ospitare gli uccelli, i mammiferi e i rettili del bosco, della macchia e della gariga, e con essi gli umani discendenti degli antichi umili ma grandi architetti del paesaggio e delle dimore che fanno sacra quest’isola.

L’enormità del delitto perpetrato seppellisce ogni remora. Il decreto istitutivo è alla firma del ministro e nulla potrà impedirne l’istituzione. Il parco si farà!

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