Ancora una volta lo scenario sinottico sull’area euro-atlantica viene dominato da un esteso promontorio anticiclonico, posizionato sull’Europa orientale, a cui si contrappone una sempre più vigorosa e invadente depressione d’Islanda, caratterizzata da una profonda depressione extratropicale posizionata poco a sud dell’omonima isola. Da questa circolazione depressionaria sul nord Atlantico si dipartono diverse saccature che si prolungano in direzione dell’Europa centrale, per poi traslare in direzione delle pianure Danubiane, i Balcani e il nord della Grecia. L’evoluzione verso levante di queste saccature secondarie derivate viene fortemente rallentata dalla presenza, ad est, fra i Carpazi e il settore più occidentale della Russia europea, di un ampio ma ristretto promontorio anticiclonico, supportato in quota dall’avvento di masse d’aria calde e piuttosto secche che contribuiscono a far aumentare il geopotenziale.
Nel corso della giornata di domani una nuova saccatura dalla depressione d’Islanda si dipartirà in direzione della Normandia e della Francia settentrionale, pressando in direzione della Germania occidentale. Affondando i propri elementi più meridionali verso sud questa ondulazione ciclonica, spingendosi fino a sud della Normandia, tenderà a contrapporsi con l’area di alti geopotenziale che staziona fra il bacino del Mediterraneo e la Francia meridionale.
Da tale contrapposizione si verrà a scavare un inspessimento del “gradiente di geopotenziale” in quota e del “gradiente barico orizzontale”, con una conseguente accelerazione del flusso da O-SO e SO tra Francia, Belgio, Olanda, Danimarca e Germania, che presenterà dei massimi di velocità in quota al traverso del Canale della Manica.
L’aumento del geopotenziale in quota sul bacino del Mediterraneo, sommandosi all’ingresso di aria decisamente più secca in quota, contribuirà a stabilizzare ulteriormente la colonna d’aria sulle nostre regioni, garantendo una certa stabilità. Eppure nonostante questa fase di stabilizzazione durante le ore pomeridiane, le più calde del giorno, sui rilievi alpini, prealpini e su parte di quelli appenninici, a causa dell’intenso riscaldamento prodotto dall’insolazione diurna, si potranno sviluppare delle “Cellule temporalesche”, di origine “termoconvettiva”, che potranno dare la stura a delle piogge e a dei rovesci a carattere sparso.
Alcuni di questi temporali, assumendo un notevole sviluppo verticale, nel corso del pomeriggio potranno sconfinare fin sulle sottostanti aree pedemontane di Piemonte, alta Lombardia e nel tardo pomeriggio pure su parte della pedemontana emiliana, per la formazione di qualche isolata “Cellula temporalesca” anche lungo l’Appennino. Anche nelle giornate di mercoledì e giovedì il tempo continuerà a mostrarsi stabile e soleggiato su gran parte delle nostre regioni.
Solamente sulle regioni più settentrionali, nel corso del pomeriggio, si potranno sviluppare dei temporali particolarmente significativi sulle Alpi occidentali che potranno sconfinare in serata fin sulla sottostante pianura piemontese, in particolare sulle zone pedemontane del Piemonte settentrionale, poco a nord di Torino. L’attività convettiva verrà enfatizzata dall’approssimarsi alle Alpi di una nuova saccatura di origine nord atlantica che imprimerà al flusso principale, che scorre al di sopra delle nostre regioni settentrionali, una marcata direttrice sud-occidentale. Durante il pomeriggio di giovedì il rischio di temporali sarà maggiore sull’alta Lombardia, con possibili sconfinamenti fin sull’alto Veneto. Per monitorare la situazione in tempo reale ecco le pagine relative al nowcasting: