Prima guerra mondiale: natura e uomini sul fronte dolomitico

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La prima guerra mondiale analizzata non solo da un punto di vista bellico, ma anche dal punto di vista della natura, della forma delle montagne e del modo in cui l’uomo se ne è servito per la costruzione di un vasto teatro comune, usando i segni della guerra per fare forma ad un patrimonio collettivo. E’ questo l’obbiettivo della mostra del Muse di TrentoMontagne in guerra. Uomini, scienza, natura sul fronte dolomitico 1915-1918” che sarà inaugurata al Museo Geologico delle Dolomiti di Predazzo il 24 giugno. L’esposizione si articola in cinque sezioni tematiche che affrontano le Dolomiti come teatro naturale del conflitto, il riadattamento di scienza e tecnologia alla pragmatismo delle esigenze belliche, la militarizzazione del paesaggio, i danni causati all’ambiente montano dall’utilizzo di artiglieria pesante e le tracce lasciate dal conflitto, oggi documento di una vicenda tra le più drammatiche della storia.

Ideata e curata da Marco Avanzini e Isabella Salvador del Muse, ‘Montagne in guerra‘ è promossa e organizzata dal Muse, dalla Fondazione Dolomiti Dolomiten Dolomites Dolomitis Unesco – Rete del Patrimonio Geologico (Provincia autonoma di Trento), e dalla Fondazione Caritro. “C’e’ un paradosso nell’ambiente in tempo di guerra – sottolineano i curatori – la natura e’ tanto onnipresente quanto invisibile. In ogni carta topografica, in ogni foto, disegno, schizzo essa e’ il muto scenario che ospita le vicende umane. Dal 1915 al 1918, i protagonisti della Grande Guerra, per tutti, sono stati altri: uomini, macchine e animali che per quattro lunghi anni sono vissuti sulle montagne del fronte alpino trasformandole, inconsapevolmente, in cio’ che oggi conosciamo“.

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