La direttrice del campo estivo ‘Park hotel Syamozero’ nella regione russa della Karelia, Elena Reshetova, e quattro istruttori, sono stati arrestati in seguito alla tragedia che ha visto annegare 14 ragazzini di età compresa fra i 12 e i 17 anni (il corpo di una delle vittime deve ancora essere ritrovato). Si sono invece salvati tutti e quattro gli adulti che sabato avevano accompagnato nella gita sul lago il gruppo di 47 bambini. La regione della Karelia e la città di Mosca hanno dichiarato per oggi una giornata di lutto. Il presidente Vladimir Putin ha inviato le sue più sincere condoglianze e ha dato istruzione alla Commissione investigativa di individuare e punire i responsabili. I giocatori della nazionale di calcio hanno anticipato la loro intenzione di indossare fasce nere in segno di lutto durante la partita di oggi contro il Galles agli europei in Francia. Il campo privato, che ogni anno accoglieva fino a 2.500 giovani orfani o provenienti da famiglie disagiate di Mosca, è stato chiuso. Una vacanza di tre settimane veniva offerta al costo di 30mila rubli (450 dollari), in molti casi offerti dai servizi sociali, dopo che il campo si era aggiudicato un contratto di tre anni con la regione di Mosca. “Cercheremo di chiarire su quali basi il campo era stato selezionato dalle autorità, oltre che la competenza delle persone che vi lavoravano”, ha dichiarato il portavoce della Commissione, Vladimir Markin. Attualmente, c’erano 189 ospiti al campo, 58 dei quali provenienti da Mosca. Sono nel frattempo emerse decine di denunce depositate lo scorso anno per lamentare le condizioni del campo, che sembra non avesse neanche le licenze necessarie, assenza di controlli, istruttori non preparati, scarsità di cibo e cibo. Nel corso di un controllo da parte delle autorità locali, sempre lo scorso anno, erano state registrate tende rotte, biancheria bagnata, assenza di cuscini e materassi, rende noto oggi Novaya Gazeta. “Dopo aver scoperto chi ero -è il racconto di oggi del funzionario- i ragazzini hanno iniziato a dirmi cosa accadeva. Alcuni piangevano e mi chiedevano di farli tornare a casa. Mi avevano detto di aver fame e di essere fradici, e congelati. Molti di loro avevano evidenti sintomi da raffreddamento”. L’inchiesta aperta dalla Commissione inquirente ipotizza il reato di violazioni delle norme di sicurezza con la conseguente morte di più di una persona. Rischiano una pena fino a 10 anni di carcere. La sera di sabato, dopo il tramonto, 47 ragazzi e quattro adulti sono saliti su tre imbarcazioni, due delle quali si sono capovolte a causa di una tempesta, prevista dai servizi meteo, mentre navigavano sul lago Syamozero, vicino al confine con la Finlandia. I soccorsi sono arrivati solo domenica, dopo che una giovane sopravvissuta è riuscita ad arrivare in un centro abitato e dare l’allarme. I ragazzini avrebbero anche implorato gli istruttori di rinunciare alla gita proprio per la tempesta in avvicinamento, “ma questi non hanno ascoltato”, ha reso noto Markin.
Russia, tragedia Karelia: i ragazzi avevano implorato gli istruttori di rinunciare alla gita
