Avete carenza di selenio? Per assumere la giusta quantità di questo importante alleato contro lo stress ossidativo basta mangiare del tonno in scatola: ne contiene 80 miriagrammi per ogni 100 grammi di prodotto. Nove italiani su 10 hanno almeno una scatoletta di tonno in casa e se ne consumano 2,4 kg a testa all’anno. Si tratta, dicono alcuni esperti, di un alimento nutriente grazie al contenuto di omega 3, proteine nobili, ferro, iodio, potassio e vitamina A. E a renderlo ancora più utile per la salute è la quantità di selenio che contiene. A dimostrarlo è stata una recente ricerca della Stazione sperimentale per l’industria delle conserve alimentari (Ssica), svolta sulle conserve di tonno presenti sul mercato italiano.
Il professor Migliaccio, presidente della Sisa (società italiana di scienza dell’alimentazione), spiega che i livelli di assunzione di riferimento di nutrienti ed energia per la popolazione italiana consigliano un fabbisogno di 41 µg/die di selenio per soddisfare le esigenze di un uomo adulto e il tonno in scatola risponde perfettamente a questa necessità. “Ecco perché è l’ideale nelle diete ipocaloriche, normocaloriche e in tutte le condizioni nelle quali è richiesto un alimento che fornisca proteine di elevato valore biologico unitamente alla sicurezza sia dal punto di vista nutrizionale sia di salubrità“. In generale, portare in tavola il tonno in scatola equivale ad assumere un mix di nutrienti che contribuisce al corretto funzionamento del nostro organismo.
Importanti, anche, le vitamine A e B, fondamentali per diverse funzioni biologiche, e il ferro, elemento necessario per la sintesi dei globuli rossi. “E infine – conclude Migliaccio – sfatiamo un falso mito spesso legato al tonno in scatola e che riguarda la presenza di mercurio nelle scatolette. Le analisi della ssica hanno dimostrato che i valori di mercurio sono di gran lunga inferiori ai limiti imposti dalla legislazione dell’Unione Europea e quella italiana (1 mg /kg di peso fresco”).