Non è ancora una cura, ma potrebbero esserci dei benefici per chi è affetto dalla sindrome di Down, in alcuni ambiti come le capacità intellettive ed il comportamento, potrebbero arrivare da un composto contenuto nel tè verde. Emerge da una ricerca dell‘Institut Hospital del Mar d’Investigacions Me’diques con il Center for Genomic Regulation, pubblicata su Lancet Neurology. La ricerca ha coinvolto 84 persone con la sindrome di Down, divisi in due gruppi. Al primo è stato dato un supplemento di tè verde decaffeinato contenente per il 45 per cento epigallocatechina gallato a cui è stato abbinato un training cognitivo settimanale, al secondo un placebo. Secondo i ricercatori, vi sarebbero anche modifiche nel modo in cui i neuroni sono connessi tra loro. L’ipotesi da cui si è partiti è che nella sindrome di Down vi sia un gene chiamato DYRK1A coinvolto nelle funzioni cognitive e nella plasticità cerebrale. “La nostra scoperta non e’ una cura e i risultati devono essere validati su campioni piu’ ampi, ma potremmo essere di fronte a un trattamento che migliora la qualita’ di vita” – spiega Mara Dierssen, autrice dello studio.