Blu, rosso e più raramente verde: sono questi i colori che, secondo un recente studio, contraddistinguono le galassie e che sono indicativi della fase di vita in cui si trovano.
Pubblicata sulla rivista Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, la ricerca “It is not easy being green: the evolution of galaxy colour in the EAGLE simulation” è stata condotta da un team internazionale di scienziati sotto il coordinamento dell’Institute for Computational Cosmologydell’Università di Durham (Regno Unito).
EAGLE (Evolution and Assembly of GaLaxies and theirEnvironments) è stato lo strumento con cui i ricercatori hanno realizzato le simulazioni per comprendere come, in una galassia, l’età delle stelle e la loro composizione si traducano in una particolare colorazione.
Blu e rosso – spiega l’ASI – sono tinte piuttosto comuni nei sistemi stellari, mentre il verde è molto raro ed è ritenuto caratteristico di un momento cruciale nel percorso evolutivo di una galassia. Secondo gli studiosi, il verde si presenta quando un sistema stellare blu, fase ‘giovanile’ in cui si sono formati pianeti e astri, sta per passare al rosso, stadio che vede le stelle cominciare a‘invecchiare’ e consumarsi. Il verde, quindi, rappresenterebbe un periodo intermedio nella storia di una galassia.
I sistemi stellari verdi più piccoli, sempre in base alle simulazioni, sarebbero sottoposti alla forte influenza gravitazionale di un’entità di massa considerevole presente nelle loro vicinanze; tale influenza sarebbe all’origine della perdita di materiale stellare. Invece, le galassie verdi più grandi potrebbero distruggersi in immense esplosioni innescate da buchi neri super-massicci ubicati nella loro zona centrale.
I ricercatori, infine, hanno ipotizzato che alcune galassie verdi potrebbero ‘ringiovanire’, assorbendo nuove scorte di gas dallo spazio circostante con cui sarebbero in grado di dar vita alla formazione di altri astri e pianeti e ritornare allo stadio blu iniziale.