Le nostre mani sono speculari, ma non sovrapponibili: se scambiamo il guanto destro con quello sinistro, ad esempio, risulterà scomodo. Allo stesso modo si comportano alcune molecole organiche: hanno la stessa formula chimica, ma sono l’una l’immagine speculare dell’altra. Questa proprietà, detta chiralità, deriva proprio dal greco “mano” (????), ed è fondamentale nella biologia come la conosciamo sulla Terra. E nello spazio? Gli astronomi hanno trovato in passato qualche traccia di molecole chirali nei meteoriti trovati sul nostro pianeta e nelle comete del Sistema solare, ma mai nello spaziointerstellare. Fino ad ora.
Un gruppo ricercatori statunitensi ha osservato per la prima volta molecole chirali al di fuori del nostro sistema planetario. I risultati, pubblicati su Science, parlano in particolare di ossido di propilene (CH3CHOCH2), che gode appunto della proprietà di chiralità.
Le molecole – spiega l’ASI – sono state individuate in direzione del centro galattico, nella regione di formazione stellare Sagittarius B2, utilizzando i dati del Green Bank Telescope in West Virginia e del radiotelescopio Parkes in Australia.
L’ossido di propilene di unisce alla “squadra” di molecole individuate fino ad oggi nello spazio, che ad oggi sono oltre 180. Ciascuna molecola costituisce una speciale “firma” nello spazio interstellare, che spesso ci permette di capire qualcosa di più anche sul nostro pianeta.
Nel caso della chiralità, lo studio su Science apre una nuova prospettiva sull’importanza che questa proprietà ha sulla Terra.
Sappiamo infatti che le molecole chirali sono essenziali nel processo che porta allo sviluppo della vita, a partire dalle strutture che formano la doppia elica del DNA. I biologi non sanno ancora perché la natura si è evoluta in modo da favorire una molecola chirale piuttosto che un’altra.
Ecco che la risposta potrebbe arrivare direttamente dallo spazio, ovvero dalla forma in cui queste molecole si formano nello spazio interstellare prima di essere incorporate in asteroidi e comete e arrivare così sul nostro pianeta.