L’Unione Italiana per l’Olio di Palma Sostenibile (realtà formata da Aziende attive in vari settori merceologici nei quali viene usato olio di palma) conferma un importante obiettivo già raggiunto in termini di sostenibilità del palma e rilancia il suo impegno su questo fronte ponendosi nuovi sfidanti obiettivi: “Tutte le aziende utilizzatrici di palma che aderiscono all’Unione adoperano già solo olio di palma 100% certificato RSPO (Roundtable on Sustainable Palm Oil). Oggi rilanciamo la sfida, puntando da qui ai prossimi 4 anni ad adottare criteri di sostenibilità ancora più stringenti rispetto a quelli attuali già di alto livello. I risultati che le nostre aziende utilizzatrici hanno raggiunto sono la dimostrazione che la via della sostenibilità nella produzione di questo ingrediente esiste ed è percorribile. Proprio questa via è la stessa tracciata anche dalle grandi organizzazioni internazionali, come Greenpeace e WWF International, che continuano a considerare il palma come uno degli oli vegetali più sostenibili. L’Unione è nata per promuovere la produzione sostenibile di questo ingrediente e, proprio per questo, continuiamo a puntare al miglioramento, entro il 2020, della sostenibilità della filiera sulla base di criteri ancora più stringenti. Questo è anche l’obiettivo della carta di Amsterdam che a dicembre 2015 abbiamo firmato insieme alle altre alleanze nazionali europee e ai Governi di Danimarca, Germania, Regno Unito e Paesi Bassi” ha dichiarato Giuseppe Allocca, Presidente dell’Unione Italiana per l’Olio di Palma Sostenibile, nel corso dell’evento organizzato da RSPO dal titolo “100% olio di palma certificato sostenibile in Europa: un imperativo per combattere i cambiamenti climatici”.