Quando, durante il primo conflitto mondiale, sono state introdotte le armi chimiche, è cambiato per sempre il modo di intendere e di fare la guerra, aprendo così scenari sempre più inquietanti. Durante la battaglia di Ypres, in Belgio, nell’aprile 1915, venne inaugurato il nuovo metodo di annientare il nemico tramite l’utilizzo di gas letali. I gas aggressivi vennero prodotti e impiegati in grande quantità nella Prima Guerra Mondiale, ma non ebbero grande influenza strategica, anche a causa dell’estrema sensibilità alle condizioni atmosferiche.
Tra le iniziative che sono state organizzate dall’Università di Padova per ricordare la Prima Guerra Mondiale e per riflettere sulle conseguenze che quei tragici eventi hanno avuto sulla vita delle persone, è previsto per il prossimo 24 giugno l’incontro “Armi chimiche: un tragico passato, un oscuro presente, e il futuro?“, a cura di Renato Bonora, Renato Bozio, Roberta Bertani e Saverio Santi, docenti dell’Università di Padova. Sarà un incontro di discipline differenti, con lo scopo di riflettere sul ruolo degli scienziati tra guerra e pace tra i popoli. Si parlerà degli organismi internazionali che operano per la proibizione dell’uso di armi chimiche, dell’OPCW (Organization for the Prohibition of Chemical Weapons) che nel 2013 ha ricevuto il Premio Nobel per la pace. Si parlerà di chimica, delle molecole che sono usate come armi e di come questo abbia sconvolto la vita degli scienziati che le hanno sintetizzate, e quella delle persone che vivevano e vivono nei luoghi in cui esse vengono usate. Si rifletterà su come la scienza e la tecnologia abbiano contribuito a migliorare la vita degli esseri umani e contemporaneamente, in molte occasioni, l’abbiano rovinata e distrutta, ricavando dalle conseguenze delle scelte fatte in passato qualche insegnamento utile ai giorni nostri e per le generazioni future.
La giornata si concluderà ricordando il ruolo storico che l’Università di Padova ha avuto per costruire nel tempo la pace, grazie all’intervento del prof. Maurizio Merlo che riproporrà alcuni aspetti della figura di Marsilio da Padova, autore del Defensor Pacis (1324).