Aereo EgyptAir: scatola nera, uno dei piloti ha cercato di spegnere un incendio a bordo

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Uno dei due piloti dell’aereo Egyptair precipitato nel Mediterraneo lo scorso 19 maggio con a bordo 66 persone aveva tentato di spegnere un incendio pochi minuti prima che il velivolo si inabissasse: lo riferisce il quotidiano francese “Le Figaro“, che ha avuto accesso alle informazioni della scatola nera contenente le registrazioni delle conversazioni della cabina di pilotaggio. Cosa abbia provocato l’incendo rimane ancora un mistero.

L’acquisizione dei dati dell’altra scatola nera, che contiene i dati di volo, ha confermato la presenza di fumo a bordo prima che il velivolo perdesse quota, mentre i detriti nella parte anteriore della fusoliera “indicano calore e fumo nero denso“.

LaPresse/Reuters
LaPresse/Reuters

L’Airbus volava ad una quota di 37.000 piedi (11.200 metri) prima di precipitare. I messaggi inviati dal velivolo non rilevano alcun problema fino alle 00:26 GMT, quando sono stati rilevati dei problemi al sistema anti-ghiaccio e al sensore di temperatura al finestrino destro della cabina di pilotaggio (“anti-ice window”, “defected windows sensor”). Subito dopo sono stati inviati altri sei messaggi, tra cui fumo in uno dei bagni del velivolo, fino alle 00:29 GMT. Secondo “Le Figaro” il velivolo avrebbe continuato a volare circa 3 o 4 minuti dopo l’ultima registrazione del Flight data recorder prima di schiantarsi in mare.

Intanto tutti i resti umani delle vittime dell’aereo sono stati recuperati, e “saranno sottoposti nelle prossime ore all’analisi del Dna per determinare l’identità delle vittime“.

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