Non si spingerà nello spazio più remoto, ma punterà il suo sguardo elettronico vicino ‘casa’, subito dopo i confini del Sistema Solare, per identificare pianeti anche di dimensioni simili alla Terra e classificabili come super Terre: è questo il compito principale della prossima missione di esplorazione planetaria della NASA, TESS (Transiting Exoplanet Survey Satellite).
Il satellite, il cui lancio è previsto tra dicembre 2017 e giugno 2018 con il vettore Falcon 9 di SpaceX, baserà il suo modus operandi sul ‘metodo del transito’. Questa prassi – spiega l’ASI – si fonda sul fatto che quando un pianeta transita davanti alla sua stella di riferimento ne influenza la luminosità. TESS quindi andrà a caccia di questi cali temporanei di lucentezza che sono di fondamentale importanza perché rivelatori della presenza dei pianeti e di altre loro caratteristiche.
Il team della missione prevede che il satellite controllerà la luminosità di almeno 200mila stelle durante i due anni della sua vita tecnica e catalogherà più di 3mila candidati esopianeti in transito. Nell’attività di monitoraggio TESS suddividerà il cielo in 26 differenti settori, ognuno dei quali sarà sotto l’occhio delle fotocamere in via continuativa per almeno 27 giorni. Gli strumenti misureranno la luce visibile dei target più splendenti ogni due minuti.
I dati che il satellite raccoglierà costituiranno la premessa per ulteriori e più dettagliate caratterizzazioni che coinvolgeranno altri telescopi sia di terra che spaziali, come il Webb Space Telescope. TESS, inoltre, si occuperà di osservare per il programma GI (Guest Investigator) altri oggetti celesti, quali ad esempio giovani stelle brillanti, sistemi binari e supernove in altre galassie vicine.
Anche a livello europeo gli esopianeti sono al centro dell’attenzione nei programmi di esplorazione planetaria. Sono due infatti le missioni che l’ESA ha in cantiere e che, attraverso l’ASI, vedono il coinvolgimento dell’Italia: CHEOPS (CHaracterising ExOPlanets Satellite) e PLATO (PLAnetaryTransits and Oscillations of stars).
CHEOPS, il cui lancio è previsto nel 2017, è stata selezionata nell’ambito del programma Cosmic Vision 2015-2025 e studierà la struttura di pianeti extrasolari ‘piccoli’, di dimensioni comprese tra quelle della Terra e quelle di Nettuno. PLATO, invece, selezionata nel medesimo programma, sarà lanciata nel 2024 e studierà numerosi sistemi extrasolari con particolare riferimento alle proprietà dei pianeti di tipo terrestre che orbitano nella ‘zona abitabile’ intorno a stelle simili al Sole.