L’innalzamento delle temperature dovuto ai cambiamenti climatici potrebbe costare all’economia globale oltre duemila miliardi di dollari di mancata produttività entro il 2030. Lo sostiene uno studio dell’Onu, che mostra come nel solo Sud-est asiatico potrebbe essere già andato perso fino al 20% delle ore annuali di lavoro, per quanto riguarda gli impieghi che richiedono l’esposizione a temperature estreme. Un dato destinato a raddoppiare entro il 2050. Sono 43 le nazioni che vedranno calare il proprio Pil a causa della produttività ridotta, spiega Tord Kjellstrom, direttore dell’Health and Environment International Trust con sede in Nuova Zelanda. La maggior parte si trova in Asia, dove l’elenco dei Paesi a rischio include Indonesia, Malesia, Cina, India e Bangladesh. “Le attuali condizioni climatiche nelle zone tropicali e subtropicali durante le stagioni calde già comportano effetti sulla salute che impattano sulla capacità di lavoro di molte persone“, sottolinea ancora il ricercatore.