Il cancro è un nemico dai mille volti ed è in grado di assumere forme e identità diverse in base al paziente e in base alla fase della malattia. Ora, grazie a nuovi identikit genetici sempre più precisi, si potrà riuscire a smascherarlo, mentre le nuove tecnologie capaci di isolare e analizzare le singole cellule tumorali potranno catturarlo, dando il via libera a cure sempre più personalizzate. A giungere a questa conclusione sono stati gli esperti riuniti a Verona fino al 2 luglio per il convegno internazionale ‘Resolving cancer heterogeneity: a way to personalised medicine‘, organizzato dall’ateneo scaligero e promosso dalla Fondazione Internazionale Menarini e Menarini Silicon Biosystems. ‘‘La chiave per combattere i tumori è decifrare la loro eterogeneità”, spiega il presidente del convegno Aldo Scarpa, direttore dell’Unita’ di diagnostica molecolare dei tumori e del Centro di ricerca applicata sul cancro ARC-Net dell’Università di Verona.
‘‘I tumori presentano differenze non solo in base alla regione del corpo che colpiscono – precisa – ma cambiano anche da paziente a paziente: perfino nel tumore della singola persona coesistono cellule malate con mutazioni diverse che possono cambiare col passare dei mesi”. Un grosso contributo nel definire i loro identikit molecolari ”sta arrivando dal Consorzio internazionale ‘Genoma del cancro’ – sottolinea Scarpa – che sta sequenziando il genoma di oltre 25.000 varianti di tumori per dare a ciascuno un nome e un cognome. Anche l’Italia gioca un ruolo importante con il sequenziamento di 500 tipologie di tumore del pancreas”. Queste informazioni sono rese ”disponibili in un database pubblico – ricorda l’esperto – e grazie alle nuove tecnologie, che permettono di identificare e analizzare le singole cellule tumorali estratte da biopsie o campioni di sangue, permetteranno più personalizzate”.