E’ tra le serie fantascientifiche più famose di sempre, ambientata in un ipotetico futuro in cui la nave spaziale U.S.S. Enterprise e il suo equipaggio sono a spasso nel cosmo alla ricerca di altre forme di vita residenti. Ma non tutto quello che appare sullo schermo è finzione: lo sanno bene i fan di Star Trek, affezionati a Capitan Kirk e al suo vice dalle orecchie a punta, l’ufficiale Spock che vanta natali per metà terrestri e per l’altra metà vulcaniani.
Il pianeta Vulcano – immaginato come prevalentemente desertico, di colore rossastro e dalle temperature superficiali elevate – di per sé non esiste, o almeno finora non è stato trovato. Tuttavia il sistema stellare che potrebbe ospitarlo c’è, spiega l’ASI: si chiama Eridani 40, un gruppo di astri associati da un comune centro di massa distante 16,5 anni luce dalla Terra formato da tre stelle nane: la prima, Eridani A – la più massiccia del terzetto – sarebbe il Sole visto dai vulcaniani della fiction. Le restanti due, una nana rossa (Eridani C) e una bianca (Eradani B), orbitano a braccetto in un sistema binario, a notevole distanza da Eridani A, tale che anche nella serie appaiono come due puntini luminosi nel cielo alieno. In accordo con le intuizioni dell’autore della saga Gene Roddenberry, la stella candidata per accogliere pianeti abitabili potrebbe essere Eridani A.
L’ipotetico Vulcano di Spock – ammesso che esista e che un giorno fossimo in grado di individuarlo – si troverebbe nella posizione giusta per far scorrere acqua allo stato liquido, creando condizioni compatibili con lo sviluppo della vita. Per il momento non c’è modo di verificare la presenza di un pianeta così e possiamo solo sognare assieme ai fan del telefilm di approdare un giorno dal cinema alla realtà.