Giappone, Fukushima: rilevati alti livelli di radiazioni sulle rive dei fiumi

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Sulle sponde dei corsi d’acqua nella prefettura di Fukushima, in Giappone, sono stati rilevati alti livelli di contaminazioni radioattive, causate dall’incidente alla centrale nucleare di Fukushima Daiichi del 2011: lo ha reso noto la divisione giapponese del gruppo ambientalista Greenpeace in un rapporto pubblicato oggi. Secondo i risultati dello studio condotto dall’organizzazione, su 19 campioni di terreno prelevati tra febbraio e marzo in tre fiumi della regione (l’Abakuma, il Niida e l’Ota), 18 presentavano indici di radioattività superiori ai mille becquerel per chilogrammo. In uno dei campioni, raccolto a circa 30 chilometri a nordest della centrale che subì gravi danni in seguito al terremoto e tsunami dell’11 marzo 2011, sono stati rilevati 29.800 becquerel per chilogrammo di cesio 134 e cesio 137. Per avere un termine di paragone con questi dati, il governo del Giappone indica che il livello standard di radioattività nell’acqua potabile è al massimo di 10 becquerel per chilogrammo. “L’impatto sulle acque della catastrofe nucleare di Fukushima dal punto di vista delle radiazioni, con conseguenze tanto sulla salute umana quanto sull’ambiente, non si limita ai primi anni” dopo l’incidente, afferma lo studio di Greenpeace. “Esistono minacce presenti e future, che sono principalmente i continui sversamenti di acqua radioattiva dalla stessa centrale” e il progressivo ampliamento della contaminazione nel suolo della regione attraverso “boschi, fiumi, laghi ed estuari costieri“, riporta ancora l’organizzazione. Il rapporto di Greenpeace giunge solo pochi giorni dopo che la Tepco, la compagnia che gestisce la centrale, ha ammesso per la prima volta che il suo sistema per tenere sotto controllo le falde acquifere al di sotto dei reattori, la cui acqua si mescola con il refrigerante radioattivo che filtra a causa dei danni alla centrale stessa finendo poi in mare, non è in grado di contenere il flusso al 100%.

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