Grotta della poesia: l’incantevole piscina naturale nel comune di Melendugno

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Grotta della poesia – Tra i luoghi più affascinanti e misteriosi del comune di Melendugno, che fin dalla sua scoperta, avvenuta nel 1983, ha suscitato sia l’interesse degli archeologi che degli appassionati del folclore locale e delle poesie dell’antica Grecia e dell’antica Roma, vi è la Grotta della Poesia, situata nella marina di Roca Vecchia (o Rocavecchia).

Inserita tra le dieci piscine naturali più belle del mondo, questa cavità naturale, nota agli autoctoni come meta di spettacolari tuffi durante la movimentata estate salentina, non ha nulla da invidiare alla laguna di Giola, a Thassos, in Grecia, alla Pamukkale turca o alla Playa de l’Amor. La Grotta della Poesia, una cavità scavata dal mare nel corso dei secoli che ha anche offerto rifugio in tempi più antichi, deriva il suo nome da “posia”, un termine della lingua greca del Medioevo che significa “sorgente di acqua dolce”, un chiaro riferimento alla fonte che in passato scorreva al suo interno, i cui segni sono ancora oggi visibili.

GROTTA POESIA 1Un’interessante leggenda riguardante la grotta parla di una bellissima principessa che amava bagnarsi nelle sue acque. La sua bellezza era così folgorante che ben presto la notizia si diffuse in tutta la Puglia, tanto che schiere di poeti, provenienti da tutto il Sud Italia, si riunivano in quel luogo per comporre versi ispirati alla fanciulla. Alcuni scrissero delle ninfe, altri di principesse orientali o di regine del nord; sta di fatto che la fama durò tanto a lungo che ancora oggi la grotta è conosciuta come Grotta della Poesia; presa letteralmente d’assalto dai salentini e dai turisti durante la stagione estiva, sopratuttto da giugno ad agosto.

GROTTA POESIA 2Nell’incantevole grotta si trovano rappresentazioni di figure e di testi sulle pareti, che fanno della Grotta della Poesia un importante punto di riferimento per quanto concerne lo studio degli epitaffi e delle prime testimonianze scritte che sono apparse in Puglia. La maggior parte di queste scritte sono offerte votive, rivolte per lo più a Thaotor Audirahas che, come il suo corrispettivo Asclepio (o Esculapio), era il dio che veniva invocato per la guarigione delle malattie o per togliere dei malefici. Se volete godervi la tranquillità del luogo, settembre è il mese più indicato per visitarlo, bagnandosi nelle sue acque cristalline.

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