Dal 1 gennaio al 30 giugno si sono verificati in Toscana 99 incendi boschivi per una superficie totale percorsa dal fuoco di 171,6 ettari, di cui 113,6 ettari di superficie boscata con una media di 1,15 ettari ad evento; 76 le false segnalazioni. L’attività d’indagine ha permesso di accertare 77 reati e di sanzionare 38 illeciti amministrativi in questa materia. Lucca la provincia più colpita con 31 incendi e 61,37 ettari di superficie boscata complessivamente percorsi dalle fiamme. Si tratta di dati in leggera crescita rispetto al medesimo periodo dell’anno passato, quando gl’incendi boschivi furono 94 ma percorsero 70,95 ettari di superficie boscata con una media di 0,75 ettari ad evento. Questi i risultati della sinergia che vede Regione Toscana, enti locali e Associazioni di volontariato impegnati nella previsione, prevenzione e lotta attiva alle fiamme, e il Corpo Forestale dello Stato attivo nelle indagini volte a individuare i responsabili di questi crimini. Di fondamentale importanza – sottolinea il Corpo Forestale in una nota – sono le attività di prevenzione che vengono attuate attraverso il puntuale controllo del territorio che vengono svolti sia nell’ambito di servizi specifici e mirati che durante il servizio ordinario. In Toscana, sono complessivamente 342 i forestali impegnati a vario titolo nei servizi di prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi: oltre 450 turni eseguiti presso le sale operative interforze, 5 nuclei speciali e 19 pattuglie operativi quotidianamente dotate di personale abilitato alla direzione delle operazioni di spegnimento e alla repertazione tecnico-scientifica. Quest’ultima, fondamentale per le attività investigative e repressive, viene svolta impiegando metodologie scientifiche specialistiche (ossia il Mef – metodo delle evidenze disiche) da personale altamente specializzato nell’individuazione delle cause di innesco del fuoco. Il reato di incendio boschivo è un reato diffuso con innumerevoli casi e con differenti cause su zone ampie e meno antropizzate del territorio nazionale. Contrastarlo efficacemente presuppone impegno specifico, impiego massiccio di uomini altamente specializzati e conoscenza del fenomeno tramite il metodo delle evidenze fisiche.
Nel periodo 2005-2015 gli uomini del Corpo Forestale dello Stato operanti in Toscana hanno segnalato complessivamente all’autorità giudiziaria 623 persone per incendio boschivo, mentre 4 sono state tratte in arresto. Nel primo semestre del 2016, i forestali hanno eseguito 224 controlli che hanno interessato, tra l’altro, 79 persone di cui 31 sono state sanzionate. 38 le sanzioni amministrative elevate, di cui 8 sia nella provincia di Livorno che in quella di Firenze. Inoltre, grazie all’adozione del Mef su oltre il 60% degli eventi, il personale della Forestale ha trasmesso 77 notizie di reato (di cui 30 in provincia di Lucca) e denunciato 14 persone note all’autorità giudiziaria per i reati di incendio boschivo e di vegetazione. Sulla base delle indagini condotte, la maggior parte degli incendi (più del 60%) è di origine volontaria (dolosa) e si origina nelle zone montane di Massa, Carrara e Lucca prevalentemente per ricerca del reddito per rinnovo del pascolo. Riguardo alle cause involontarie (colpose) è l’abbruciamento residui vegetali ad essere più ricorrente. Per la segnalazione delle emergenze ambientali, di cui gli incendi boschivi sono una componente importante, è sempre attivo 24 ore al giorno il numero telefonico di pubblica utilità 1515 che permette di attivare le verifiche e i controlli territoriali da parte delle pattuglie di pronto intervento. Alla centrale operativa regionale toscana del 1515, dall’inizio dell’anno fino al 30 giugno sono pervenute e sono state gestite secondo la procedura più di 211 segnalazioni relative ad incendi. Dal 1 luglio vige in tutta la Toscana il divieto assoluto di accendere fuochi. Con la modifica del Regolamento Forestale della Regione Toscana nel periodo ad alto rischio di incendi è vietata ogni forma di abbruciamento dei residui vegetali agricoli e forestali; non sussistono più neppure le deroghe per i castagneti da frutto e quelle legate a determinate fasce orarie o a precise distanze dalle aree forestali. Il divieto rimarrà vigente fino al 31 agosto e quindi per tutto il periodo di massima allerta per il rischio incendi in Toscana. Si tratta di una previsione normativa particolarmente incisiva poiché la Toscana è una Regione dove più della metà dei comuni – 157 su 278, pari al 56% – è inserito nella classe di rischio elevato. Il personale del Corpo Forestale dello Stato è chiamato a vigilare sulla corretta applicazione del Regolamento Forestale poiché il mancato rispetto della norma comporta sanzioni che vanno da un minimo di 1.033 euro ad un massimo di 10.330 euro. ”I nostri reparti sono costantemente impegnati nelle attività di prevenzione di lotta attiva e di repressione di questo fenomeno criminoso, che proprio da adesso entra nella fase più critica dell’anno – afferma Giuseppe Vadalà, comandante regionale del Corpo Forestale dello Stato – Dai dati desunti dall’ultimo Rapporto Ecomafie di Legambiente del 2015 presentato di recente a Roma in Senato, la Toscana risulta la seconda Regione, dopo la Sardegna, per persone note segnalate all’Autorità Giudiziaria per questo reato. È stato inoltre accertato che il 40% degli incendi deriva da operazioni di ripuliture condotte con trascuratezza. Anche per questo, voglio ricordare che dal 1 luglio al 31 agosto vige il divieto assoluto di accensione dei fuochi in tutto il territorio regionale”.