Juno si avvicina a Giove: la sonda NASA dal ‘cuore’ italiano incontrerà il più grande pianeta del Sistema Solare

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E’ quasi alle porte l’appuntamento della sonda Juno con Giove: dopo aver percorso quasi tre miliardi di chilometri in cinque anni, la sonda della NASA è quasi giunta a destinazione e alle 5,35, ora italiana, di martedì 5 luglio entrerà nell’orbita del pianeta più grande del Sistema Solare, alla ricerca dei suoi segreti più nascosti. Juno, acronimo di JUpiterNear-polarOrbiter, è il primo veicolo spaziale a energia solare impiegato in una missione cosi’ lontana dal Sole, il primo a sorvolare i poli di Giove e a studiarne il nucleo interno. Il suo compito è quello di ricostruire le origine del pianeta, che più ha influenzato la struttura del Sistema Solare.

Credit: NASA/JPL-Caltech
Credit: NASA/JPL-Caltech

A Juno spetteranno ora ben 20 mesi di lavoro e 37 orbite nelle quali i suoi nove strumenti funzioneranno senza tregua. Tra questi lo spettrometro italiano Jiram (JovianInfraRedAuroral Mapper) che catturerà le immagini delle aurore polari e studierà gli strati superiori dell’atmosfera andando a caccia di metano, vapore acqueo, ammoniaca e fosfina. Jiram è stato sovvenzionato dall’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) e realizzato da Leonardo-Finmeccanica a Campi Bisenzio (Firenze) sotto la supervisione scientifica dell’Istituto di Astrofisica e Planetologia Spaziali dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (IapsInaf). KaT (Ka-Band Translator), progettato dall’Universita’ Sapienza di Roma e realizzato dalla Thales Alenia Space Italia con il supporto dell’Asi, avrà il compito di ottenere la prima mappa interna di Giove. Ma le componenti italiane di Juno non finiscono qui: anche il sensore d’assetto Autonomous Star Tracker, è stato realizzato da Leonardo-Finmeccanica.

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