Medicina: allo studio lo scheletro di Pacchierotti, celeberrima voce bianca

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Lo scheletro di Gaspare Pacchierotti, un famoso cantante castrato vissuto tra il 18° e il 19° secolo, è stato riesumato dai ricercatori del gruppo di Medicina Umanistica dell’Università di Padova (Alberto Zanatta, Fabio Zampieri, Giuliano Scattolin, Maurizio Rippa Bonati) per poter studiare gli effetti che la castrazione ha avuto sul suo corpo. Si tratta del primo scheletro completo di un cantante castrato mai studiato. Pacchierotti è ritenuto uno dei maggiori cantanti lirici castrati, nacque a Fabriano e, ancor prima che raggiungesse la pubertà, subì un intervento di asportazione delle gonadi. La sua carriera fu subito fulminea grazie a doti canore fuori dal comune, tant’è che fu richiesto da Leopoldo II d’Asburgo, Maria Antonietta e Napoleone, fu inoltre chiamato ad inaugurare sia il Teatro alla Scala che il Gran Teatro La Fenice. Pacchierotti si ritirò dalla sua lunga carriera per trascorrere gli ultimi anni in una villa a Padova, dove nel 1821 per sua volontà fu sepolto nella chiesetta della villa. Dallo studio dei resti scheletrici di Pacchierotti, come è emerso dalla ricerca recentemente pubblicata sulla prestigiosa rivista ‘Nature Scientific Reports’, si sono trovate delle prove non solo della castrazione, ma anche dell’occupazione di Pacchierotti come cantante d’opera, grazie alla combinazione di diverse tecniche di indagine, quali la TAC, l’analisi antropologica, la microTAC e la radiografia. I castrati a causa della ritardata fusione delle ossa lunghe delle gambe sono di solito piuttosto alti, Pacchierotti infatti era 191 cm di altezza. “Abbiamo trovato evidenze di una mancata ossificazione nella cresta iliaca, che presenta ancora le linee di accrescimento – spiega il dott. Alberto Zanatta, del Dipartimento di Scienze Cardiologiche, Toraci e Vascolari dell’Università di Padova -. Altri importanti segni causati dalla castrazione e dalla seguente variazione ormonale sono la diminuzione della densità minerale ossea e la diffusa osteoporosi che sono state trovate sia nelle vertebre sia nelle ossa lunghe“. “Da un ulteriore esame dello scheletro abbiamo identificato tre marker scheletrici che possono essere dovuti all’attività occupazionale di Pacchierotti. Il primo marker trovato riguarda l’inserzione sulle costole di tre importanti muscoli respiratori, che ha portato a dire che la cassa toracica fosse molto sviluppata. Il secondo invece è nelle scapole, dove è stata evidenziata una forte inserzione del muscolo tricipite che interviene nell’utilizzo delle braccia. La terza evidenza scheletrica occupazionale riguarda le vertebre cervicali: queste sono profondamente erose sia a causa dell’osteoporosi sia per un continuo atteggiamento posturale a nuca allungata scorretto, ma molto adatto al canto e alla recitazione“, spiega. Anche i denti del Pacchierotti sembrano mostrare i traumi dovuti alla castrazione: bruxismo e ipoplasia dello smalto. Le corone dentali sono completamente scomparse appunto per un continuo digrignare i denti, molto probabilmente a causa del trauma e dello stress che Pacchierotti ha dovuto sopportare. L’ipoplasia dello smalto invece si tratta di un arresto della deposizione dello smalto sui denti anche questo dovuto a forti traumi, quale appunto la castrazione. (AdnKronos)

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