E’ gia’ stata utilizzata su due pazienti ed entrera’ a pieno regime nei prossimi giorni nel reparto di Gastroenterologia dell’ospedale San Salvatore dell’Aquila, la nuova terapia per la colite ulcerosa e il morbo di Crohn, con utilizzo del Vedolizumab un medicinale che potra’ aiutare una buona parte delle circa 2 mila persone affette da queste malattie in Abruzzo. L’ospedale del capoluogo abruzzese e’ tra i primi in Italia ad utilizzare il medicinale, e il primo in Abruzzo. Il farmaco e’ stato solo recentemente approvato dall’Aifa, l’Agenzia Italiana del Farmaco, mentre l’approvazione da parte dall’Agenzia del farmaco europea (European Medicines Agency) c’e’ stata due anni fa. “Aspettavamo questo farmaco da due anni e grazie all’impegno in prima linea della direzione sanitaria e della direzione della farmacia dell’ospedale siamo riusciti ad ottenerlo, primi in Abruzzo e tra i primi in Italia – spiega il prof. Giuseppe Frieri, direttore del reparto di Gastroenterologia -. Il Vedolizumab si va ad aggiungere all’unico farmaco biotecnologico che avevamo, l’Anti-TNF che si utilizza ormai da circa 15 anni. Il nuovo farmaco non sostituisce ma affianca il vecchio nel trattamento di queste malattie croniche che, in quanto tali, richiedono un trattamento continuo”. “Con il Vedolizumab speriamo di poter curare tutti malati che non si possono curare con l’Anti-TNF – aggiunge il professore – Mentre quest’ultimo agisce direttamente bloccando l’infiammazione, questo farmaco agisce a monte cercando di impedire che l’infiammazione cominci, riducendo l’accesso dei globuli bianchi nel sito dell’infiammazione intestinali. Ha inoltre ridotti effetti collaterali, specialmente quelli di tipo infettivo”