Mostre: a Venezia le meraviglie de ‘La Biblioteca Impossibile’

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I codici miniati più preziosi del Rinascimento, da le Tres Riches Heures del Duca di Berry, esempio della miniatura franco-fiamminga, al Libro d’Ore Torriani, nei facsimili che compongono ‘La Biblioteca Impossibile‘, di Franco Cosimo Panini Editore, sono in mostra fino al 28 settembre, nella Sala dell’Albergo della Scuola Grande di san Marco, a Venezia. L’esposizione è promossa dalla stessa Scuola, insieme all’Ulss 12 e alla casa editrice.

Si tratta di una delle iniziative, assieme al ciclo di incontri dedicati alle opere di Giovanni e Gentile Bellini, che rientra nel progetto culturale che coinvolge la Scuola Grande di San Marco volto al recupero e alla valorizzazione delle sue ricchezze artistiche. All’interno del grande salone principale della Scuola, che si trova dentro al complesso che accoglie l’ospedale civile, di fronte alla statua all’aperto del condottiere Colleoni, in capo San Giovanni e Paolo, ci sono infatti dipinti di Domenico Tintoretto, Palma il Giovane, del Padovanino, di Alvise Donato veneziano e un frammento musivo di una delle volte della Basilica di San Marco, patrono della citta’ lagunare.

Nella Sala dell’Albergo, poi, ci sono, in riproduzioni a grandezza naturale, i teleri realizzati nei secoli per la Scuola da maestri della pittura veneziana, dai Bellini a Paris Bordon o Palma il Vecchio. Un patrimonio d’arte che si affianca a un altro ‘tesoro’, riguardante la storia della medicina a Venezia, strettamente legato alle origini della Confraternita che a meta’ del ‘200 dette origine alla Scuola. Una “missione di carita’. Oggi si parlerebbe di solidarieta’ sociale“, ricorda il direttore polo culturale Scuola Grande San Marco Mario Po’. “La citta’ lagunare – dice Po’ – nella storia della medicina occidentale ha svolto un ruolo di avanguardia“.

Una Scuola Grande a Venezia – rileva Po’ – non e’ una galleria d’arte, non e’ un museo. E’ un segno della funzione viva dell’ordinamento socio-politico della citta’ attraverso i secoli. Il moto della Scuola di San Marco, inciso sopra la porta della sala dell’Albergo, dove c’erano le riunioni, e’ ‘dove c’e’ carita e amore c’e’ Dio’. Ecco, penso che per capire Venezia, per comprendere una parte importante della storia, bisogna passare per di qua“.

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