«Siamo molto preoccupati per l’allarme sul drastico aumento di casi di morbillo che si sta registrando al pronto soccorso dell’ospedale Santobono. Il rischio è si possa innescare un’epidemia come accadde a fine Anni ‘90». A parlare è Antonio D’Avino, segretario provinciale di Napoli della Fimp, Federazione Italiana Medici Pediatri.
«L’unica cosa sensata da fare è seguire l’esempio dell’Emilia Romagna e subordinare l’iscrizione dei più piccoli al nido e alla scuola dell’infanzia all’esibizione del libretto delle vaccinazioni in regola. Questa – dice D’Avino – non è una questione di libertà personali, ma una battaglia di civiltà. Il ministro Lorenzin ha più volte annunciato di voler fare in modo che l’obbligo diventi realtà in tutte le scuole, a nostro avviso questa è la strada da seguire se vogliamo evitare di ritrovarci a vivere un vero incubo. In attesa di una legge nazione, sarebbe opportuno che la Regione intervenisse in autonomia per poter partire già da settembre con questa certezza». Altro aspetto al quale guardare, per i pediatri Fimp, è quello dei migranti che arrivano in Italia senza essere stati sottoposti nel loro Paese alle vaccinazioni minime. Le istituzioni devono attivarsi per proteggere la popolazione. «La Fimp Napoli – dice Antonio Carpino, referente dell’area vaccini della sezione di Napoli – si sta facendo parte attiva per promuovere a livello regionale un progetto sul recupero dei bimbi non vaccinati per morbillo, rosolia e parotite».