Per chi andrà in Brasile per le Olimpiadi, il rischio maggiore è contrarre una malattia di tipo dermatologico mentre quella di infettarsi con Zika è molto basso. Ad affermarlo è uno studio basato sui viaggiatori in quel paese negli ultimi anni, pubblicato dalla rivista Eurosurveillance. I ricercatori, fra cui l’italiano Francesco Castelli dell’università di Brescia, hanno analizzato i dati del network di sorveglianza EuroTravNet finanziato dall’European Center for Disease Control (Ecdc), individuando 508 casi di viaggiatori tornati con qualche patologia dal Brasile tra giugno 2013 e maggio 2016. Durante i mesi di agosto e settembre, quelli dei Giochi Olimpici e Paralimpici, si sono avuti appena tre casi di dengue e nessuno di chykungunya, malattie trasmesse dalle stesse zanzare che portano Zika. Le diagnosi principali sono state dermatologiche (37%, con le infezioni da parassiti al primo posto), gastrointestinali (30%), febbri sistemiche (29%) e malattie respiratorie (11%).
“Noi consideriamo basso il rischio di contrarre Zika durante i Giochi – scrivono gli autori dello studio – ma, malgrado questo, le misure di prevenzione contro le zanzare devono essere adottate dai viaggiatori e le donne in gravidanza devono essere dissuase dal viaggiare in Brasile in questo momento. Inoltre dovrebbero essere osservate le raccomandazioni per prevenire la trasmissione sessuale“. Secondo l’ultimo bollettino dell’Oms il virus Zika e’ presente in 65 paesi, con la Guinea Bissau che e’ l’ultimo raggiunto; e in undici, fra cui l’Italia, e’ stata documentata una trasmissione sessuale.