Come vi avevo anticipato giorni fa il passaggio dell’intensa “onda di Kelvin”, proveniente dal Pacifico centrale (lungo la linea di cambiamento data), sta favorendo lo sviluppo di una serie di tempeste e sistemi depressionari tropicali organizzati sul Pacifico orientale. Da circa un paio di settimane, grazie all’elevato posizionamento dell’ITCZ lungo il Pacifico orientale si stanno delineando le condizioni meteo/climatiche ideali per lo sviluppo di tempeste tropicali o uragani. In questo tratto di oceano Pacifico, a largo dell’America centrale, la formazione della perturbazione tropicale è agevolato dal considerevole sollevamento verso nord dell’ITCZ che sta contribuendo a rinforzare il flusso monsonico davanti le coste dell’America centrale, con l’attivazione di una moderata ventilazione meridionale che si propaga fino agli 8° 10° di latitudine nord. Questi sostenuti venti meridionali sono collegati al flusso dell’Aliseo di SE (attivo nell’emisfero australe), che dopo aver oltrepassato la linea dell’equatore, a causa dell’innalzamento di latitudine dell’ITCZ, irrompe sull’emisfero boreale, con una ventilazione da Sud e S-SO, che sale di latitudine (fino ai 10° di latitudine nord), piegando più da SO, e tende ad interagire e a convergere con le correnti orientali, legate all’Aliseo di NE (sull’emisfero boreale), in uscita dalle alture dell’America centrale.
L’interazione fra gli Alisei dei due emisferi sta agevolando lo sviluppo di importanti moti rotatori nei bassi strati, che chiudendosi nei bassi strati e strutturandosi anche alle quote superiori della troposfera si associano all’intensa attività convettiva che caratterizza l’ITCZ, evolvendosi successivamente in vere e proprie circolazioni depressionaria tropicali, capaci di trasformarsi in depressioni o tempeste tropicali, anche di grosse dimensioni. Questo è stato il caso della tempesta tropicale “Agatha” e di “Blas”, quest’ultimo più probabile come papabile a futuro ciclone tropicale nel corso della prossima settimana.
Difatti, mentre “Agatha” non diventerà mai un ciclone tropicale poiché destinata a scorrere verso nord-ovest, sopra acque superficiali particolarmente fredde trasportate dalla fredda “corrente della California”, “Blas” riuscirà a intraprendere una traiettoria più meridionale che ne garantirà un maggiore approfondimento. Attualmente la tempesta tropicale “Blas” si trova posizionata in mezzo al Pacifico orientale, a largo delle coste del Messico meridionale.
La piccola tempesta tropicale, dotata di un buon moto rotatorio nei medi e bassi strati, transitando su un vasto tratto di acque superficiali piuttosto calde nel corso delle prossime 12-24 ore dovrebbe intensificarsi ulteriormente, riuscendo a trasformarsi in un insidioso uragano di 2^ categoria sulla scala Saffir-Simpson. Nonostante ciò il sistema tropicale non dovrebbe rappresentare alcun tipo di minaccia per le terre emerse. Solo le navi che passeranno vicino all’area perturbata potranno risentire un po’ del moto ondoso, piuttosto importante, sollevato dalle tempeste prodotte dal ciclone.
Osservando attentamente le ultime moviole satellitari notiamo come il nucleo centrale di “Blas” sia caratterizzato da un’area piuttosto vasta di profonda convenzione che continua a favorire lo sviluppo di imponenti annuvolamenti cumuliformi, che stanno dispensando forti rovesci di pioggia e temporali molto intensi, relegati fortunatamente in mezzo al Pacifico orientale. Ma la forza di “Blas” è rappresentata dal vasto tratto di acque calde che circondano il sistema depressionario, presentando valori prossimi ai +29°C +30°C.
Questo calore latente, fornito dalle calde acque superficiali del Pacifico orientale, che presentano valori sui +29°C +30°C, intensificherà notevolmente la circolazione ciclonica tropicale, favorendo un vero e proprio tracollo del minimo barico centrale nei pressi dell’occhio centrale che dovrebbe far evolvere “Blas” in un ciclone tropicale di 2^ categoria sulla scala Saffir-Simpson. La tempesta, inoltre, sta scorrendo su un’area caratterizzata da bassi valori di “Wind Shear” in quota che non intaccheranno il processo di “autoalimentazione”, indispensabile per la tenuta in vita della profonda circolazione ciclonica tropicale.
L’aria calda e la forte umidità, fornita dalle calde acque superficiali del Pacifico orientale, continueranno a far esplodere l’attività convettiva attorno i vari lati della tempesta, favorendo lo sviluppo di enormi nubi torreggianti a spirale che scaricheranno violente precipitazioni nel tratto di oceano antistante le coste messicane. Le ultime immagini satellitari già mettono in evidenza una struttura dalla prevalente forma spiraliforme che evidenzia l’evoluzione dallo status di tempesta tropicale a quello di ciclone tropicale.
Questione di poche ore, è “Blas” potrà essere ufficialmente promossa ad uragano di 2^ categoria, seppur temporaneamente per poche ore, con venti veramente molto forti che potranno superare la soglia dei 150-160 km/h nell’area attorno l’occhio centrale, a seguito dell’approfondimento del minimo barico centrale, pronto a scendere al di sotto dei 980 hpa. Ancora incerta l’evoluzione di “Blas” dopo la giornata di mercoledì. Se il sistema depressionario tropicale riuscirà a raggiungere la 2^ categoria della scala Saffir-Simpson molto probabilmente esso riuscirà a mantenere tutta la forza indispensabile per poter muoversi in direzione del Pacifico centrale, avvicinandosi al tratto di oceano ad est delle Hawaii entro giovedì.