La nuova app Pokemon Go sta riscuotendo un enorme successo, e sembra che l’unico luogo dove non è ancora arrivata sia la Stazione Spaziale Internazionale (Iss): nessuno dei sei uomini a bordo sta dando la caccia ai mostriciattoli, come spiega un tweet della Iss. Alla domanda di un utente se sulla stazione spaziale ci fossero Pokemon da catturare, la risposta e’ stata: ”Sfortunatamente no. Ci sono gli smartphone, ma l’equipaggio puo’ usarli solo per la ricerca sulla Stazione spaziale e non hanno internet”. Oltre a monumenti e luoghi pubblici, molte ‘pietre miliari’ del mondo scientifico sono entrate nel circuito della caccia ‘outdoor’ ai mostriciattoli. C’e’ il Johnson Space Center della Nasa in Texas, che ha avvisato i giocatori su Twitter di 18 Pokestop nelle sue vicinanze, lo Smithsonian Mathias Laboratory del Maryland dove i ricercatori, interrotti nel lavoro da un’invasione di Pokemon, dopo essersi riorganizzati hanno iniziato a resistere e reagire.
Il Jet Propulsion Laboratory della Nasa in California è invece una palestra per i Pokemon, mentre all’Arizona Science Center lo staff ha trovato un Caterpie. All’Università della California di Los Angeles, uno studente delle superiori ha catturato un paio di mostri mentre passeggiava nei saloni dove c’era la macchina che aveva inviato il primo messaggio via internet. Il Fermi National Accelerator Laboratory dell’Illinois, laboratorio della fisica delle particelle, e’ un sogno per i giocatori di Pokemon Go, con Pokestop, palestra e molti mostri, mentre al Large Hadron Collider del Cern a Ginevra un fisico ha scoperto che il rilevatore di particelle Atlas è un Pokestop. Nella sede dell’Associazione americana per il progresso nella scienza (Aaas) a Washington D.C. e’ stato trovato un Weedle (una larva di Pokemon) all’ingresso.