Un aldilà popolato di tanti agi materiali e anche qualche status symbol terreno. Sarà che la crisi economica morde e attanaglia i connazionali e non accenna a finire, sarà che negli ultimi anni siamo diventati sempre meno edonisti, ma per gli italiani il paradiso ha più le caratteristiche di un eldorado artificiale che di un luogo dove lo spirito umano può librarsi nella sua quintessenza divina. Colpevole anche forse il bombardamento di pubblicità che lo ambientano come un luogo di degustazioni molto poco celestiali. Intanto, per il 43% una qualche forma di vita dopo la morte esiste; mentre per il 36% no; e il resto non si esprime.È quanto emerge dalla Ricerca degli psicologi dell’Associazione Donne e Qualità della Vita, guidati dalla dott.ssa Serenella Salomoni, che hanno intervistato sul tema un panel di 800 internauti italiani, di età compresa tra i 18 e i 67 anni. Qualora esistesse una qualche forma di esistenza oltre la morte, come lo descriverebbero gli internauti? Il 43% degli intervistati spera di ricongiungersi a familiari e amici in una distesa verdeggiante incontaminata; mentre il 25% immagina una forma di cielo perenne. Per il 17% del campione si tratterebbe di uno stato di quiete perenne, o di una condizione dello spirito non meglio precisata (13%). C’è chi invece pensa a uno spazio siderale (12%), a una sorta di limbo liquido ed acquoso (5%), mentre per il 4% sarebbe una specie di tranche ipnotica. Gli psicologi hanno poi chiesto quale abitudine o attività terrena vorrebbero ritrovare nell’aldilà. Il 52% mette al primo posto le relazione affettive in tutte le loro varie declinazioni. Segue col 38% del campione il cibo, inteso come piacere della tavola ma anche della convivialità. Al terzo posto l’amicizia e la socializzazione (32%), mentre al quarto l’attività sportiva, votata dal 22% degli italiani. Quinti troviamo poi gli hobby principalmente di tipo culturale, indicati dal 12% degli intervistati. Visto questo attaccamento ai beni ed alle attività materiali, gli psicologi hanno allora domandato, provocatoriamente, quali sarebbero i beni terreni dai quali non ci si separerebbe nemmeno post mortem. Nella top ten la passione italiana per la buona tavola, con la “Pasta fresca fatta in casa e la Pizza Margherita”, conquistano il gradino più alto del podio con il 22% delle preferenze. Al secondo posto, indicato dal 21% degli intervistati, troviamo l’immancabile “Smartphone iPhone o Samsung”, forse per tentare di continuare a dialogare con l’aldiquà. Mentre al terzo gradino del podio, secondo il 20% non dovrebbe mancare un “Vino pregiato Ornellaia o Sassicaia” degni di simposi olimpici. Conquistano la quarta posizione (15%) le “auto di lusso Ferrari o Lamborghini” per scorrazzare indisturbati nelle lande infinite.Il quinto posto è occupato da “un abito, una borsa o un paio di scarpe griffate” preferito dal 10% soprattutto fashion addicted, per cui anche nell’aldilà resta fondamentale essere sempre presentabili in ogni occasione.Un buon 9% salutista si porterebbe l’attrezzatura per il proprio sport preferito, giusto per non annoiarsi troppo in bibliche riflessioni; mentre il 6% continuerebbe a tenere “allenata la mente” con un “Tablet e-reader Kindle” su cui caricare una libreria, è il caso di dirlo, davvero infinita.Nelle ultime tre posizioni dei beni materiali che gli italiani porterebbero con loro nell’aldilà ci sono anche il “profumo Chanel n.5” l’essenza divina per antonomasia (5%), il “dolce preferito come il Tiramisù” (3%) e l'”Opera omnia di Mozart” per coccolarsi in un’infinita sinfonia celestiale (2%).