Salute: tutto quello che non si sa sull’abbronzatura

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Siamo sicuri di sapere proprio tutto sull’abbronzatura? Scientificamente la tintarella è il modo più naturale in cui il nostro corpo cerca di proteggersi dalle radiazioni ultraviolette provocate dal sole, sviluppando la melanina, un pigmento prodotto appositamente quando ci esponiamo ai raggi solari.

Evitare le scottature è di rilevante importanza  se si vuole proteggere la pelle da eventuali e possibili tumori, ma alcune accortezze, sempre più spesso, vengono del tutto sottovalutate.

CREMA SOLARE ABBRONZATURAE’ bene sapere, ad esempio, che usare la crema già aperta dell’anno scorso è il gesto più sbagliato che si possa fare. Riciclare le creme solari è infatti un’errata abitudine di molti; queste durano in genere massimo 12 mesi dall’apertura e si possono riutilizzare solo nel caso in cui fossero conservate in condizioni adeguate e ottimali.

Soventi sono i casi in cui , per distrazione o faciloneria, le creme protettive vengono lasciate sotto il sole cocente, nella sabbia o semi parte: così facendo i filtri solari custoditi al loro interno si degradano molto più rapidamente e la loro funzione protettiva non sarà più efficiente ne efficace come appena acquistate.Meglio dunque comprare le protezioni ogni estate e conservarle in un luogo fresco e asciutto.

abbronzaturaSe si crede che stare sotto l’ombrellone basti per proteggere la pelle dal sole ci si sbaglia di grosso: anche quando siamo all’ombra infatti riceviamo più del 50% di tutti i raggi ultravioletti, a causa del riverbero sulla sabbia e sull’acqua. E’ buona abitudine mettere la crema più volte anche quando si sta sotto l’ombrellone o quando il tempo sembra incerto, infatti i raggi passano attraverso le nuvole.

Gli esperti non smetteranno mai di ripeterlo: è severamente sconsigliato sostare sotto il sole dalle 11:00 alle 16:00 in quanto è proprio in questa delicata fascia oraria che l’intensità dei raggi ultravioletti diventa molto pericolosa e la possibilità di sviluppare un possibile melanoma diventa sempre più sicura.

Mettere la crema significa in primis avere un’abbronzatura sana, ma non solo; ci si colora in modo uniforme, duraturo nel tempo  e si limitano drasticamente i danni cutanei. La crema va spalmata 15 minuti prima dell’esposizione solare e l’operazione va ripetuta ogni due ore. Se si ha un pelle mediterranea tendente alla carnagione olivastra basta anche usare un crema con una protezione media 15/20.

Le persone con carnagione chiara, occhi azzurri/verdi, capelli rossi e biondi, sono i soggetti più a rischio in relazione all’espressione di un gene chiamato MC1R.

Ancora più fragili sono i bambini che vanno protetti per primi e per più volte al giorno. Prima dei tre anni è meglio esporli al sole solo se coperti da leggeri indumenti , meglio ancora se armati da occhiali scuri e cappellino. Il sole migliore è sempre quello della mattina o dopo le 17:00, attenzione a non esagerare troppo.

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