CIRA e l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) hanno siglato un contratto del valore di circa 1,3 milioni di Euro per la realizzazione ed il lancio della piattaforma tecnologica Mini-IRENE (Italian Re-Entry NacellE).
Obiettivo principale della capsula sarà quello di testare, attraverso una missione suborbitale che la porterà ad una quota di 250 km, un sistema di dispiegamento e di protezione termica assolutamente innovativi rispetto a quelli finora utilizzati dai velivoli spaziali.
La particolare forma ad ombrello del Mini-IRENE consentirà, dopo il rientro nell’atmosfera, un volo paracadutato stabile ed un atterraggio a bassa velocità di impatto, senza la necessità di equipaggiarla con ulteriori sistemi di rallentamento.
I principali partner di questo progetto, coordinato dal CIRA e finanziato dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), sono la società consortile ALI, costituita da imprese situate sul territorio campano e l’Università di Napoli Federico II. Compito del CIRA sarà di qualificare la termo-struttura del Mini IRENE presso le proprie infrastrutture di ricerca: il Laboratorio di Qualifica Spaziale e il Plasma Wind Tunnel Scirocco. Il consorzio ALI sarà, invece, responsabile della progettazione, realizzazione ed integrazione del Mini-IRENE e dei suoi elementi più critici ai fini del rientro atmosferico.
Il lancio della capsula è previsto per Giugno 2018 presso la base di lancio di Kiruna in Svezia col supporto del Centro di Ricerche Spaziali Svedese SSC.
L’ambizioso progetto, che sarà dedicato allo scienziato Luigi Gerardo Napolitano, rappresenta un’ulteriore espressione della vocazione spaziale del territorio campano, come testimoniato dalla presenza e dalla stretta interconnessione tra Atenei, enti di ricerca come il CIRA e PMI di eccellenza rappresentate dal DAC, il Distretto Aerospaziale Campano.