Tecnologia e furti: il ladro rischia se l’edificio è smart

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Secondo i dati del Censis – si legge sull’Almanacco della Scienza del Cnr – negli ultimi 10 anni i furti nelle abitazioni sono più che raddoppiati. Un dato allarmante, che non può che accrescere la preoccupazione di quanti hanno lasciato o stanno per lasciare il proprio appartamento per raggiungere le mete delle vacanze estive. Non bastano a tranquillizzare i vacanzieri i tradizionali sistemi di allarme, che, se non ben tarati, possono dare falsi allarmi o non rilevare correttamente presenze inopportune. Un gruppo di ricercatori dell’Istituto di scienze e tecnologie dell’informazione (Isti) del Cnr di Pisa sta sviluppando però un interessante prototipo di sorveglianza all’interno del progetto Smart-Area.

“Il sistema non fa uso di telecamere convenzionali ma di una rete di sensori che possono essere inglobati in qualunque oggetto della casa (nodi) e che comunicano tra loro in modo wireless”, spiega Erina Ferro, dell’Isti-Cnr e responsabile del progetto Smart Area. “Un sensore speciale, la mente del sistema, riceve i dati dai nodi, li analizza, li incrocia tra loro e li elabora secondo algoritmi intelligenti – alcuni ancora in sviluppo, altri già in fase sperimentale – capaci di fare deduzioni su cosa sta accadendo e di prendere decisioni in proposito”.

Il sistema permette così il rilevamento di presenze, l’identificazione di oggetti e la re-identificazione di persone, grazie a tecnologie all’avanguardia. “Stiamo usando sensori di presenza (Pir-Passive InfraRed), che misurano i raggi infrarossi irradiati dagli oggetti entrati nel loro campo visivo usati come rilevatori di movimento; sensori di rumore, in grado di rilevare i suoni nella zona dove sono installati; sensori di pressione; accelerometri (in grado di rilevare o misurare una variazione di velocità nel tempo); sensori di rilevamento dei consumi elettrici”, continua la ricercatrice dell’Isti-Cnr. “Infine, per il rilevamento di immagini e per la loro interpretazione, sono state sviluppate due diverse tecnologie a basso costo (meno di 100 euro), che non si limitano a registrare o trasmettere ciò che viene inquadrato ma elaborano l’immagine rilevata e la confrontano con quelle per il cui riconoscimento sono già state addestrate, elaborando una decisione finale che viene trasmessa al sensore ‘mente’”.

A differenza del sistema di allarme tradizionale, che scatta anche quando il proprietario, entra nel proprio appartamento senza averlo disattivato, il prototipo Isti-Cnr potrà essere personalizzato. “Il nostro sistema, attraverso la dislocazione in vari punti della casa dei sensori, potrà cioè riconoscere gli abitanti della casa, registrare consumi energetici anomali e accorgersi così di intrusioni non autorizzate”, conclude Ferro. “Il sistema è personalizzato anche grazie a un calendario con cui viene istruito sulle loro abitudini di presenza/assenza dei proprietari. Le informazioni raccolte permettono così al ‘nodo’ di capire se la casa è abitata, chi sono le persone rilevate, se ci sono estranei o persone in orari non autorizzati, ad esempio di notte o durante il periodo di ferie, e anche se un oggetto di particolare interesse è ancora al suo posto. Se il sistema si convince che c’è stata una intrusione, il proprietario della casa viene avvertito con un messaggio”.

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