Toyota, l’idrogeno e la sostenibilità ambientale

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L’idrogeno come tecnologia alternativa diffusa su larga scala per affermare un nuovo concetto di mobilità sostenibile ed equiparare l’Italia agli altri paesi europei. Il nostro paese deve eliminare gli ostacoli normativi ed adeguare l’attuale regolamento per la realizzazione delle stazioni di rifornimento”: sono questi i principi nei quali crede in Italia il Gruppo Toyota. Per questo accoglie con soddisfazione l’interrogazione presentata dall’On. Marco Di Maio, firmata insieme ad altri 10 deputati, con la quale viene richiesto di modificare la normativa di riferimento, per far sì che in Italia venga costruita un’infrastruttura per l’utilizzo dell’idrogeno e porre quindi il nostro Paese al passo con le tecnologie più avanzate e innovative e allo stesso livello dell’Europa.

L’Italia necessita di una rete di infrastrutture per la diffusione dell’idrogeno, perché il futuro della mobilità si basa sull’utilizzo di tecnologie alternative ed eco compatibili. L’attività di Toyota, da sempre impegnata nella tutela e salvaguardia dell’ambiente e nell’attenzione verso il cliente, rispecchia il bisogno concreto per il nostro Paese, di lavorare per la diffusione di tali energie e risorse. È questa la posizione di Toyota Italia, che sottolinea la richiesta fatta al Governo con una interrogazione parlamentare firmata dall’On. Marco di Maio e altri 10 deputati, di adoperarsi per modificare il Decreto n. 213 del 31 agosto 2006, che rappresenta l’ostacolo più evidente per la realizzazione di una rete di infrastrutture attiva ed efficiente, per la distribuzione dell’idrogeno per autotrazione.

È necessario puntare sull’uso dell’idrogeno su larga scala, nell’ambito della mobilità sostenibile – ha commentato Andrea Carlucci, Amministratore Delegato Toyota Motor Italia. “Per far questo, bisogna lavorare celermente su tutti i fronti e modificare il Decreto dell’agosto 2006, che rappresenta un ostacolo per la costruzione di una rete di infrastrutture all’avanguardia, basate sull’utilizzo dell’idrogeno. Il nostro Paese deve adeguarsi agli standard europei, che già prevedono l’uso e la commercializzazione delle auto ad idrogeno. La nostra Mirai – la prima berlina di serie al mondo alimentata a idrogeno – è, infatti, già in circolazione in Paesi come la Germania, la Danimarca, il Belgio e il Regno Unito, che hanno costruito stazioni di rifornimento, attive e sicure, a 700 Bar. Il problema dell’Italia è una normativa non al passo con i tempi, che non consente la realizzazione di nuove stazioni di rifornimento, necessarie per la circolazione di vetture di questo tipo. L’unica stazione dove le auto si possono rifornire a 700 Bar si trova nella città di Bolzano. Ritengo che gli italiani, in questo momento storico, siano pronti a contribuire, sempre di più, alla realizzazione di un futuro migliore ed ecosostenibile. La loro responsabilità è dimostrata, ogni giorno, anche dai dati relativi alla vendita di vetture ibride: 100.000 in Italia e 9 milioni nel mondo, dal lancio a oggi. Adesso è il momento dell’idrogeno che consentirà, ancora di più, di abbattere le emissioni di CO2. Gli obiettivi definiti lo scorso anno in termini di tutela ambientale, sono estremamente importanti. Hanno anticipato di qualche settimana i temi di COP21 e previsto un orizzonte temporale che si estende fino al 2050: prevediamo, infatti, di ottenere una riduzione media globale delle emissioni di anidride carbonica del 90%, rispetto alla media Toyota del 2010, l’azzeramento delle emissioni di CO2, che derivano dal ciclo di vita della vettura e la creazione di impianti di produzione a zero emissioni.
Questo tema è diventato fondamentale per la società in generale e per le Istituzioni in particolare, che devono introdurre rapidamente le necessarie modifiche all’attuale normativa; non va infatti dimenticata anche la necessità di definire, all’interno del recepimento della Direttiva DAFI, un Quadro Strategico Nazionale per la realizzazione di un’infrastruttura di distribuzione per i combustibili alternativi. Non vogliamo dimenticare il nostro plauso alle Istituzioni che hanno scelto di inserire l’idrogeno tra le tecnologie presenti nel Quadro strategico nazionale, che verrà sottoposto alla Commissione Europea. Ma serve uno sforzo ulteriore. Auspichiamo
– ha concluso Carlucci – che l’eliminazione di ogni ostacolo normativo per creare una rete infrastrutturale adeguata, venga inserita come priorità all’interno del Quadro Strategico Nazionale”.

Tanti sono i progetti portati avanti dal Gruppo Toyota, per diffondere una mobilità sostenibile sempre più al servizio dei propri clienti e della società. Nel mese di aprile, ad esempio, il brand ha sottoscritto un Protocollo d’Intesa con la città di Venezia che prevede proprio la realizzazione di una piattaforma integrata di mobilità che integra anche la realizzazione di stazioni di rifornimento a idrogeno.

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