Astronomia: allo studio 152 nane brune, l’anello di congiunzione tra le stelle e i pianeti giganti

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Le nane brune sono stelle le cui dimensioni e, a volte anche per la temperatura, sono più vicine a pianeti giganti che alle loro sorelle stelle medie come il nostro Sole. L’anello di collegamento naturale tra la scienza delle stelle e la scienza planetaria. Tuttavia, mostrano anche un’incredibile varietà quando si tratta di dimensioni, temperatura, chimica…

In un nuovo lavoro guidato Jacqueline Faherty del Carnegie Institute sono state esaminato le diverse caratteristiche di 152 presunte giovani nane brune, scoprendo che le proprietà atmosferiche possono essere dietro gran parte delle loro differenze, una scoperta che potrebbe applicarsi anche ai pianeti al di fuori del sistema solare. Il lavoro è pubblicato sul supplemento di Astrophysical Journal.

Le nane brune – spiega l’Agenzia Spaziale Italiana – sono assai più numerose delle stelle come il nostro sole e hanno spesso pianeti che orbitano loro attorno, e promettono di rilevare informazioni importanti sia per l’evoluzione delle stelle che per quella planetaria. «Le nane brune sono molto più facili da studiare dei pianeti, perché non si è condizionati dalla luminosità della loro stella madre», ha spiegato Faherty. Ma l’enorme diversità delle proprietà della popolazione di nane brune indica che c’è ancora tanto da sapere. Le nane brune sono troppo piccole per sostenere il processo di fusione di idrogeno che alimenta le stelle, così dopo la formazione lentamente si raffreddano e si contraggono. Le loro temperature possono variare da quasi caldo come una stella a freddo come un pianeta, fattore che si ritiene influenzi le loro condizioni atmosferiche. Inoltre le loro masse variano tra quelle di una stella a quella di un pianeta gigante e dimostrano grande diversità di età e composizione chimica.

Faherty e il suo team sono stati in grado di dimostrare che questi oggetti hanno una vasta varietà di colore, di caratteristiche spettrali e altro ancora. Identificare la causa di questa gamma di varietà è stata al centro del lavoro di Faherty. Il team di ricercatori del Carnegie ha eliminato dalle cause della grande varietà delle nane brune osservate, l’età e la composizione chimica. Il che porta a ritenere che la principale causa di tale varietà, siano le condizioni atmosferiche, cioè fenomeni meteorologici o le differenze di composizione e struttura delle nubi.

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