È il luogo con la più intensa attività vulcanica del Sistema solare. Ma la sua tenue atmosfera è spesso letteralmente congelata dalla presenza di un vicino ingombrante. Il gigante gassoso del Sistema solare Giove proietta, infatti, sulla sua luna vulcanica Io un’ombra minacciosa. Per due ore al giorno (su Io un giorno corrisponde a circa 1,7 giorni terrestri), l’eclissi di Giove provoca il congelamento e il collasso dei gas vulcanici di cui l’atmosfera di Io è formata.
La scoperta, illustrata in uno studio pubblicato su Journal of Geophysical Research, è degli scienziati della NASA. «È la prima volta che osserviamo direttamente questo fenomeno, migliorando la nostra comprensione di questa luna geologicamente attiva», afferma Constantine Tsang, del Southwest Research Institute di Boulder, in Colorado.
Io ha un’intensa attività vulcanica, generata dalle spinte gravitazionali di Giove e delle altre sue lune. Un vulcanismo che porta alla formazione di pennacchi di gas, simili a grandi ombrelli, che si estendono fino a 480 chilometri di quota, e a colate laviche lunghe centinaia di chilometri. Per planetologi e geologi è un corpo celeste molto interessante, perché il suo aspetto ricorda da vicino quello della Terra nelle prime fasi della sua formazione, circa 4,6 miliardi di anni fa.
La studio – spiega l’ASI – è stato condotto grazie ai potenti occhi del telescopio di otto metri Gemini North, nelle Hawaii, e allo spettrografo Texas Echelon Cross Echelle Spectrograph (TEXES). I dati raccolti dagli scienziati della NASA hanno permesso di scoprire che l’atmosfera di Io inizia a collassare quando le temperature, nel corso dell’eclissi, precipitano dai -235 ai -270 gradi Fahrenheit (all’incirca dai -148 ai -168 gradi Celsius). L’anidride solforosa ghiacciata si deposita, quindi, sulla superficie della luna, per poi tornare in forma gassosa alla fine dell’eclissi, in una danza frenetica che si ripete ogni giorno.