E’ stato recuperato da un team di glaciologi italo-francese e ingegneri dal ghiacciaio del Col du Dome , nei pressi del Monte Bianco , la prima carota di ghiaccio che ben presto approderà al ‘santuario’ antartico per essere conservata ai futuri scienziati.
Il ritrovamento adesso aspetta solo di volare a Chamonix per esser poi destinato ai laboratori di glaciologia e geofisica dell’ambiente dell’Universita’ Grenoble Alpes e del Cnrs francese , e giungere infine nel 2020 in Antartide.
Il progetto Protecting Ice Memory , promosso da Carlo Barbante, professore all’Universita’ Ca’ Foscari Venezia e direttore dell’Istituto per la dinamica dei processi ambientali del Consiglio nazionale delle ricerche (Idpa-Cnr), e Jerome Chappellaz, direttore di ricerca al Cnrs, è attualmente in corso sul Monte Bianco.
Il fine ultimo degli studiosi è quello di creare in Antartide un archivio climatico e ambientale formato da decine di campioni prelevati in tutto il mondo dai ghiacciai piu’ minacciati dal riscaldamento globale.
Come detto da Barbante “La nostra generazione di scienziati, testimone del riscaldamento globale, ha una grande responsabilita’ verso le generazioni future. Per questo doneremo campioni di ghiaccio provenienti dai piu’ fragili ghiacciai alla comunita’ scientifica dei decenni e dei secoli a venire, quando questi ghiacciai saranno scomparsi o avranno perso la qualita’ dei loro archivi”.
Dall’Italia sono partiti per partecipare alla missione i cafoscarini Andrea Spolaor, Francoise Bourgay, Michele Berto e Federico Dallo, oltre a Jacopo Gabrieli e Luisa Poto dell’Idpa-Cnr.
E’ fissata invece per il 2017 la prossima missione direzione Bolivia ed è già stata avviata una campagna di raccolta fondi per supportare il progetto. I primi sostenitori a Fondazione Alberto II di Monaco, Findus France, Claude Lorius, Petzl, Aku e Pressario.