Eccezionale avvistamento: una pastinaca piroetta tra le gambe dei bagnanti sul litorale calabrese [FOTO]

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Attimi di grande agitazione sul litorale di Annà, frazione di Melito Porto Salvo, quando un bell’esemplare di pastinaca ha improvvisamente iniziato a piroettare fra le gambe dei bagnanti, in pochi centimetri d’acqua. Non è ben chiaro chi l’abbia avvistata per primo, in quanto  si è subito assistito a un concitato vociare: “una razza! Una razza!” a cui ha fatto seguito, secondo le personali inclinazioni e percezione del pericolo,  un accorrere di curiosi verso il mare contrapposto a una rapida fuga di altri verso la spiaggia. Nel trambusto, chi si è trovato una maschera subacquea a portata di mano ha cercato di non perdersi lo spettacolo, che alla fine è stato condiviso da diversi bambini, adolescenti e adulti. Dopo diversi minuti in cui il pesce ha percorso qualche centinaio di metri a ridosso della battigia, qualcuno è riuscito a orientarlo verso il mare aperto, dove si è rapidamente inabissato, sparendo alla vista. Era presente in spiaggia in quel momento il prof. Salvatore Giacobbe, biologo marino dell’Università di Messina, che ha avuto modo di documentare fotograficamente l’episodio, e al quale chiediamo ragguagli.

Prof. Giacobbe, è davvero un evento così insolito?

Direi di si. La pastinaca (Dasyatis pastinaca) è una specie di fondale sabbioso che frequenta anche le acque basse, e in questo periodo può avvicinarsi ulteriormente alla costa, ma non così vicino alla battigia e su un fondale ciottoloso, in cui non si trova sicuramente a suo agio.

Cosa può averla spinta allora a portarsi in un ambiente non suo?

Certamente non la ricerca di cibo. A me è sembrato che l’animale fosse disorientato, anche prima che iniziasse il trambusto in cui si è trovato coinvolto. Qualche trauma, o malessere, può aver determinato una perdita momentanea dell’orientamento. Infatti, una volta trovata la direzione, non ha più insistito a portarsi verso la spiaggia, come avviene invece, ad esempio, nel caso degli spiaggiamenti di cetacei. Inoltre, in questo tratto di costa, il fondo è molto scosceso e raggiunge rapidamente grandi profondità, il che facilita l’avvicinarsi alla riva di creature che vivono generalmente a profondità elevate, così come di animali di mare aperto. È di quest’estate la segnalazione di un piccolo di stenella in evidente difficoltà, e anche di una grande razza, forse della stessa specie di oggi, avvistata a poca distanza dalla riva, così come pure di una torpedine elettrica. Anche il pesce luna frequenta storicamente queste acque, quasi a portata di bagnante.

Ma ci sono dei pericoli?        

Sono tutti animali timidi e guardinghi nei confronti dell’uomo, ma da non infastidire, per non arrecare danni a loro e a noi stessi. La pastinaca, per l’appunto, ha sulla coda un aculeo molto affilato; non lo usa per aggredire, ma se maneggiata incautamente (o in questa caso calpestata) può causare serie ferite. Morale: godiamoci lo spettacolo della natura, ma senza forzarla. È anche una questione di civiltà.

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