Energia: illuminazione pubblica, risparmi fino al 60% con l’efficientamento

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L’illuminazione pubblica rappresenta, insieme al patrimonio immobiliare, l’asset fondamentale su cui fare leva nell’ottica di razionalizzazione della spesa, recupero di efficienza e valorizzazione del territorio. Ma ad oggi, l’illuminazione pubblica si caratterizza per consumi di elettricità eccessivi e sproporzionati rispetto alla qualità del servizio offerto ai cittadini. Eppure, i risparmi energetici potenzialmente conseguibili, attraverso interventi di efficientamento, oscillano tra il 30% e il 60% rispetto all’attuale profilo dei consumi. Lo rileva il Report Finanza Locale 2016 a cura del Centro Studi e ricerche di Cassa depositi e prestiti. Una rete di illuminazione pubblica moderna ed efficiente, sottolinea il rapporto, può giocare un ruolo significativo nella proiezione verso la Smart City, attraverso la gestione di una serie di servizi urbani che vanno oltre l’illuminazione stessa, sfruttando le caratteristiche di capillarità sul territorio e diventando una rete infrastrutturale strategica. Tuttavia, l’attuale mancanza di un approccio sistemico, l’incapacità d’integrare tecnologie consolidate con tecnologie innovative, le difficolta dell’Amministrazione pubblica a reperire le risorse economiche necessarie e la scarsa integrazione tra coloro che operano nel settore ostacolano la creazione di un’infrastruttura di illuminazione pubblica a livello di sistema, impedendone l’evoluzione verso un servizio efficiente, innovativo, sostenibile e proiettato verso il futuro. Per raggiungere questo obiettivo appare necessaria la costruzione di un contesto di strategie, regole, modus operandi, strumenti tecnici, in grado di rendere gli interventi efficaci e realmente percorribili dalle Amministrazioni. Tale processo presuppone la conoscenza dei beneficiari dell’intervento, del territorio, dei fabbisogni e dello stato dell’arte delle iniziative che ne sono espressione, al fine di ottimizzare questa come leva per creare sviluppo nel Paese.

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