Algoritmi al posto di persone. Facebook ha deciso di aumentare l’automatizzazione del modo in cui “Trending Topics” opera. Lo fa per mettere a tacere le polemiche sollevate mesi fa dai conservatori statunitensi, preoccupati che il più grande social network al mondo sopprima notizie, articoli e siti della destra americana nella funzione lanciata nel gennaio 2014 ed esistente nella sua forma attuale dal 2015. A farle scattare fu il 9 maggio scorso un articolo del sito di tecnologia Gizmodo, che dopo avere sentito ex lavoratori del social network aveva scritto che lo staff responsabile della lista degli articoli più popolari esclude volontariamente quelli di fonti repubblicane. Il giorno successivo un membro a capo della commissione Commercio del Senato americano chiese chiarimenti. Pur continuando a dire, come fatto in passato, che “non è stata trovata alcuna traccia di pregiudizi sistemici”, Facebook ha spiegato in un blog post che “le modifiche permettono al nostro team di prendere meno decisioni individuali sui topics”. Il gruppo cofondato e guidato dall’amministratore delegato Mark Zuckerberg fornisce alcuni esempi di come le storie dentro Trending appaiono. Invece di vedere per esempio “Marte: Rover della Nasa cattura una visione incredibile a 360 gradi di Marte” si vedrà semplicemente l’argomento “Marte”. Sotto quella parola comparirà il numero delle persone che ne stanno parlando. E ancora, “#Tokyo2020” andrà a sostituire il più dettagliato “#Tokyo2020: il primo ministro giapponese appare in una performance a sorpresa durante la cerimonia finale di Rio”.
L’utente che vuole sapere di più dell’argomento può portare il cursore sopra la relativa parola o cliccarla per vedere per esempio le fonti di quella notizia e post al riguardo pescati “come in precedenza con algoritmi, in base a volumi alti di menzioni e un forte incremento di menzioni in un periodo di tempo limitato”. L’elenco dei Topics che sono visibili “è ancora personalizzato”, ha precisato l’azienda di Menlo Park (California), “in base a una serie di fattori tra cui le pagine che ti sono piaciute, il luogo in cui ti trovi, i trending Topics precedenti con cui hai interagito e cosa va per la maggiore su Facebook in generale”. L’elemento umano legato a questo processo non scompare completamente “per assicurare che i Topics che compaiono restino di alta qualità, confermando per esempio che un topic è legato a una notizia attuale nel mondo reale”. In pratica, persone non dovranno più scrivere descrizioni e sommari brevi delle storie proprio perché un algoritmo li pescherà direttamente dalle notizie. “Il nostro team seguirà pedissequamente le nostre guideline, che sono state aggiornate per riflettere questi cambiamenti”. Il gruppo non precisa se quel team è composto – come aveva spiegato a maggio – da contractor assunti e supervisionati da Accenture, i cui supervisori rendevano conto a dipendenti a tempo pieno di Facebook. Allora il social network aveva detto che avrebbe eliminato la sua “dipendenza da siti esterni e gruppi media per identificare, validare o determinare l’importanza dei trending Topics. Questo significa che smetteremo di usare i 10 principali organi di informazione” oltre a migliaia di fonti su cui il gruppo si basava per identificare le notizie. L’azienda aveva citato esplicitamente BBC News, CNN, Fox News, Guardian, NBC News, New York Times, Usa Today, Wall Street Journal, Washington Post e BuzzFeed News.