Segnalati in Europa i primi tre casi di malattia neuroinvasiva causata dal virus del Nilo Occidentale (West Nile, o Febbre del Nilo occidentale) della stagione 2016: un caso e’ stato confermato in Italia, a Bologna, e due in Romania. E’ quanto evidenzia il bollettino del Centro europeo per il controllo delle malattie (Ecdc). In Italia ogni anno l’Istituto superiore di sanita’ (Iss), con le regioni, coordina un piano di sorveglianza da giugno a settembre su questa malattia, il cui virus viene veicolato da uccelli migratori e zanzare. Al 28 luglio il primo e unico caso finora confermato nel nostro Paese riguarda un uomo di 74 anni, segnalato dalla Asl di Bologna. Due gli altri casi europei confermati, che riguardano i distretti di Dojl e Braila in Romania, e 19 i casi segnalati nei paesi vicini, tra cui 10 in Israele. Il periodo di incubazione della malattia, dal momento della puntura della zanzara infetta, varia fra 2 e 14 giorni. La maggior parte delle persone contagiate non mostra alcun sintomo. I sintomi nel 20% dei casi sono leggeri, e possono andare dalla Febbre e mal di testa, a nausea, vomito e linfonodi ingrossati. In casi molto piu’ rari, alcuni casi di infezione si sono avuti con trapianti di organi, trasfusioni di sangue e trasmissione madre-feto in gravidanza.
E’ un bolognese di 66 anni il primo paziente italiano che quest’anno ha contratto la malattia neuroinvasiva causata dal virus del Nilo Occidentale (West Nile, o febbre del Nilo occidentale). L’uomo, che vive nella ‘bassa’ bolognese, e’ ricoverato all’ospedale di Budrio, in condizioni giudicate non gravi. Il caso e’ monitorato dal Dipartimento di Sanita’ Pubblica dell’Ausl di Bologna ed e’ stato segnalato anche nel bollettino del Centro europeo per il controllo delle malattie (Ecdc).