I farmaci antinfiammatori potrebbero venire in aiuto delle donne non più giovanissime, che voglio avere un bebè: lo sostengono scienziati americani, che hanno scoperto come a ridurre le chance di procreare non sarebbe tanto la ridotta qualità degli ovuli man mano che l’età avanza, quanto l’infiammazione e la fibrosi delle ovaie. Secondo l’equipe del Centro per le scienza riproduttiva della Northwestern University, le differenze fra ovuli più giovani o più maturi sono minime, ma cambia l’ambiente in cui sono prodotti e crescono: nel secondo caso, è danneggiato e questo influisce, “determinando con ogni probabilità un abbassamento della loro qualità“, afferma Francesca Duncan, direttore esecutivo del Centro. Lo studio è stato condotto analizzando tessuto ovarico prelevato da giovani cavie, l’equivalente dei 20-30 anni per le donne, e da femmine di topo più grandi (38-45 anni). Nelle più ‘attempate’ i ricercatori hanno trovato parecchia fibrosi e infiammazione, segni dell’iniziato declino riproduttivo. Un declino che, suggeriscono, potrebbe essere prevenuto o rallentato con i farmaci antinfiammatori, come l’ibuprofene. Convinta dell’importanza dell’ambiente in cui si formano gli ovuli, l’equipe sta ora studiando come trattarlo per migliorare la funzione riproduttiva. Il lavoro, ripreso dalla stampa estera, è pubblicato su ‘Reproduction’.