“E’ presto per dire con sicurezza come sta andando il turismo termale in questa stagione estiva 2016. I timidi segnali di ripresa degli arrivi nelle località termali avvertiti a fine 2015 tardano a diffondersi in misura uniforme su tutto il territorio e a consolidarsi. E’ difficile fare previsioni, infatti, in una situazione dominata dall’incertezza per effetto di cause interne ed esterne, economiche, sociali, politiche: reddito disponibile, povertà crescente, terrorismo, Brexit, prossime consultazioni elettorali“. Lo afferma a Labitalia Costanzo Jannotti Pecci, presidente di Federterme.
“Si avverte un clima di disorientamento – ribadisce – e di attesa diffuso anche nelle prenotazioni; c’è solo da auspicare cambiamenti sostanziali di segno positivo della situazione e che alla fine prevalga, come in passato, la voglia di staccare e di andare comunque in vacanza“. Di certo, sottolinea riferendosi allo scenario internazionale e agli eventuali contraccolpi sul settore, “non si va alle terme per sfuggire al terrorismo, ma per curarsi e per stare meglio: tutta la società occidentale ne sta soffrendo gli impatti, ma non vuole soccombere alla violenza e bisogna impegnarsi tutti per sviluppare gli anticorpi necessari a contrastarlo”.
Per il presidente di Federterme, “sono anche cambiati i fattori di crisi: la maggior parte delle terme italiane ha superato l’emergenza degli anni dal 2008 al 2014 con ristrutturazioni e interventi e strumenti diversi, soprattutto con cambiamenti rivolti ad arricchire e a migliorare i servizi offerti e l’attrattività, per un consumatore sempre più esigente e consapevole delle valenze della qualità e del rapporto qualità/prezzo“. Dunque, sottolinea Jannotti Pecci, “per i 384 stabilimenti termali attivi in 189 comuni in 19 regioni, dove sono disponibili circa 370mila posti letto alberghieri, si può dire che siamo in una situazione a macchia di leopardo“.
“In tale quadro, si inseriscono segnali di segno positivo – ammette il presidente di Federterme – come la crescita delle prenotazioni effettuate attraverso Internet da parte di una nuova clientela che si affaccia al mondo delle terme, come anche il calo dell’età dei frequentatori delle terme: la quota dei clienti over 65 anni è scesa sotto il 50% e sono cresciuti quelli più giovani con una presenza crescente dei maschi“. Per favorire il turismo termale, secondo il presidente Jannotti Pecci, servono “innanzitutto misure normative e fiscali utili a favorire l’allungamento della stagione termale e una promozione integrata della risorsa termale con le altre naturali e artistico-culturali dei territori“. “E’ necessario che i Comuni, le Regioni ed Enit – aggiunge – riprendano insieme e con le imprese a promuovere l’offerta termale italiana, così come vengono promosse e sostenute le strutture termali nei Paesi confinanti”. (AdnKronos)