E’ una terminologia volutamente neutra quella utilizzata nel definire il “Concetto di difesa civile”: tradotto significa “ognuno faccia scorta di acqua e viveri per almeno dieci giorni”. Domani, in una prima assoluta dalla fine della II Guerra Mondiale e dal Ponte aereo di Berlino (1948-1949), il governo tedesco varerà un piano (denunciato come speculazione allarmistica dall’opposizione) che inviterà i cittadini a intraprendere “misure” per la difesa e il consolidamento degli edifici, e fare scorta di acqua (almeno due litri a testa per cinque giorni) e cibo (per 10 giorni) nel caso in cui dovesse verificarsi una catastrofe di qualunque natura, che possa mettere in difficoltà il sistema di emergenza nazionale: lo ha reso noto il quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Sonntagszeitung, riferendosi a un documento di 69 pagine (che risponde a domande quali “come ci si protegge da attacchi con armi biologiche o chimiche? Come si mette la popolazione in sicurezza se si diffonde una nuvola radioattiva? Dove fugge il governo se c’è la minaccia di un attacco? Dove vengono depositati beni culturali in caso di guerra?“) redatto dal ministero degli Interni, che però valuta come “improbabile” “un attacco contro il territorio tedesco, che richieda una difesa convenzionale della nazione“. Di conseguenza le misure sono di tipo precauzionale e preventivo, in quanto una minaccia grave alla sicurezza della nazione non può essere esclusa in futuro.